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Settimana di boicottaggio di Hewlett Packard, complice dell’occupazione israeliana

La Settimana internazionale di boicottaggio contro la Hewlett Packard (HP), la tecnologia dell'apartheid israeliana, entra nel vivo e collettivi, sindacati, reti solidali a sostegno della Resistenza Palestinese e contro l'oppressione israeliana hanno organizzato diverse iniziative. Oggi alle 17.30 alla facoltà di Ingegneria a Roma ci sarà una assemblea dal titolo "Io non compro HP". Sabato 3 dicembre alle 17.00 una iniziativa di informazione al grande centro commerciale Happio su via Appia Nuova 448 (metro Furio Camillo).

Hewlett Packard (HP) è un gigante statunitense della tecnologia dell’informazione, largamente presente sul mercato italiano con stampanti, computer portatili, tablet, accessori e sistemi informatici complessi. Ma non tutti sanno che HP è anche complice della brutale occupazione israeliana della Palestina, della discriminazione dei palestinesi attraverso l’apartheid e di violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte di Israele. Con contratti per centinaia di milioni di euro, HP trae profitto e collabora con l'occupazione israeliana attraverso la fornitura e manutenzione di:
  • Tecnologie per l’infrastruttura informatica delle Forze armate israeliane che assediano e bombardano Gaza uccidendo la popolazione indiscriminatamente.
     
  • Il sistema BASEL, un sistema d’identificazione biometrica con riconoscimento palmare e facciale, installato nei checkpoint per impedire la libera circolazione dei palestinesi e per controllarne gli accessi in Israele e a Gaza.
     
  • Un database che registra tutta la popolazione Israeliana, ivi inclusa quella palestinese, stratificandola per etnia e nazionalità, e quindi facilitando la discriminazione razziale nei confronti dei non-ebrei e il controllo della popolazione nei Territori Occupati attraverso il sistema dei permessi e delle carte d’identità che usano dati biometrici.
     
  • Servizi e attrezzature alle carceri israeliane dove sono detenuti, in violazione del diritto internazionale, i prigionieri politici palestinesi, tra cui minori e bambini, in molti casi senza processo, sottoposti a trattamenti crudeli, inumani e degradanti.
     
  • HP opera inoltre nelle colonie illegali della Cisgiordania attraverso propri centri di sviluppo e in partenariato con aziende di servizi e tecnologie che vi risiedono, contribuendo all'industria delle colonie, uno degli ostacoli maggiori per la cessazione dell’occupazione e per lo sviluppo della Cisgiordania.
 


 

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