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Tra sei giorni il Giro d’Italia che parte da Israele. Istruzioni per le proteste

Le notizie sempre più tragiche (e sempre più distorte dai media) dei massacri di dimostranti palestinesi disarmati, che arrivano da Gaza e dagli altri Territori Palestinesi occupati, non sembrano toccare gli ineffabili organizzatori del Giro d’Italia, RCS Mediagroup, e l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI). Entrambi hanno ignorato i tantissimi appelli, dall’Italia e dal mondo, che hanno chiesto a gran voce lo spostamento della partenza del Giro da Israele, per le violazioni del diritto internazionale e delle stesse regole dell’UCI.

Mancano ormai pochi giorni dalla partenza e dalle prime tappe in Italia.

La campagna continua mantenendo la richiesta di spostare la partenza del Giro d’Italia da Israele e denunciando le complicità di organizzatori e sponsor in questa enorme operazione di propaganda orchestrata da Israele per darsi un’immagine di “normalità” e per coprire le violazioni di diritti umani e legalità internazionale ai danni dei palestinesi.

BDS Italia rivolge un appello ad attivisti e simpatizzanti impegnati a sostegno dei diritti dei palestinesi e a tutti i cittadini che hanno a cuore i diritti umani e che amano lo sport pulito per una grande mobilitazione PRIMA e DURANTE il Giro (dal 4 al 27 maggio).

Tante sono le azioni già in programma nelle località toccate dal Giro (vedi le tappe). Contatta i gruppi locali per partecipate: ​

Oppure organizza un’azione nella tua zona.
Per maggiori informazioni e per comunicare le iniziative in programma: bdsitalia@gmail.com

Che cosa si può fare

  • Promuovere una ampia partecipazione alle iniziative e alle azioni, coinvolgendo associazioni e gruppi impegnati nella difesa dei diritti umani e nella promozione dello sport popolare, associazione di ciclisti, ciclofficine, ecc.
  • Scaricare i materiali informativi, immagini, volantini e video dal sito web di BDS Italia
  • Invitare Sindaci, Consiglieri comunali e regionali ad adottati degli ordini del giorno di protesta e prese di distanza contro gli organizzatori del Giro e la partecipazione della squadra israeliana, complice dell’occupazione militare (esempio di Odg);
  • Cercare di ottenere l’attenzione dei media locali, con lettere, interviste e dichiarazioni
  • Organizzare una presenza a forte impatto visuale e comunicativo nel corso delle tappe, con cartelli e bandiere palestinesi, posizionandosi  se possibile, in punti strategici (alla partenza, all’arrivo o durante il percorso in salita);
  • In ogni caso evitare contrapposizioni con il pubblico sportivo, portando il messaggio che la nostra azione vuole difendere lo sport “pulito” contro le strumentalizzazioni dello sports-washing,
  • Documentare con foto e  video tutte le iniziative organizzate e mandarli a bdsitalia@gmail.com
  • Seguire l’hashtag #CambiaGiro e condividere eventi e post da Facebook e Twitter di BDS Italia

Non esitate a contattare BDS Italia per info e scambio di idee.

Diciamo al Giro d’Italia: Non pedalare per l’apartheid israeliana!

Chiediamo a RCS Mediagroup e all’Unione Ciclistica Internazionale e di spostare la partenza della corsa!

Sosteniamo la lotta dei palestinesi per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • Maria Reverdito

    Ricordo che quando ci furono i funerali della Thatcher molti inglesi ,memori della macelleria sociale causata dalla politica della lady di ferro, per protesta lungo il percorso del corteo funebre volsero le spalle al corteo. . Si potrebbe organizzare una manifestazione analoga lungo il percorso del giro d’Italia, invece di assieparsi ad applaudire i partecipanti, volgere le spalle alla corsa, informando i media che tale comportamento non vuole essere offensivo nei confronti dei corridori, ma rappresenta una forte contestazione della scelta degli organizzatori di far partire il giro da Israele, . Questa forma di protesta non giustificherebbe alcun intervento repressivo da parte delle forze dell’ordine, (da nessuna parte sta scritto che le gare devono essere seguite “frontalmente”) ma avrebbe una sicura ripercussione a livello mediatico,..

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