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La parata per la Festa della Repubblica: umiliazione per i Vigili del Fuoco

Abituati ad “accorrere dove gli altri fuggono”, i Vigili del Fuoco da anni denunciano una situazione diventata insopportabile per chi è chiamato a intervenire nelle situazioni di pericolo. Gli organici sono tagliati all’osso dal “pareggio di bilancio”, l’età media è diventata assai alta a causa delle leggi sulle pensioni e molti vigili sono precari, da anni. Spesso al danno si aggiunge la beffa, come la divisa nuova consegnata per sfilare nella parata del 2 giugno ma che poi dovrà essere riconsegnata.

In questo comunicato, l’Usb dei Vigili del Fuoco elenca doglianze e rivendicazioni, nel giorno della Festa della Repubblica.

“Dopo 90 giorni abbiamo un governo, ma la musica per noi vigili del fuoco rimane sempre la stessa. Sabato 2 giugno giovani e snelli precari indosseranno una splendida uniforme, strana però, perché passata la Festa nessuno avrà più il piacere di vederla. Per la parata le famose “quote rosa” verranno rispettate e – meraviglia delle meraviglie – i vigili del fuoco sfoggeranno uno splendido sorriso. Tutto questo servirà solo a dare un’immagine distorta del soccorso pubblico.
La realtà infatti è molto più triste e il soccorso pubblico resta di fatto in mano ai prefetti che lo gestiscono nel nome supremo del pareggio di bilancio. A dirlo non siamo soltanto noi dell’Unione Sindacale di Base ma lo conferma una nota del sottosegretario uscente, Giampiero Bocci, che prima di lasciare il Viminale ringrazia tutti i burocrati dimenticando di menzionare la base.

Certo a noi non può chiamarci “ragazzi” visto che la nostra età media è ben oltre i livelli di guardia europei e in pensione ci andiamo a 62 anni, naturalmente dopo aver parcheggiato l’autobotte tra le strisce gialle riservate alle categorie protette. 
L’ultimo contratto, firmato dai soliti noti, proprio non è riuscito a convincere nessuno, forse perché ci ha riempito le tasche con ben 500€ di arretrati. Naturalmente le promesse non mancano e la nostra dirigenza oggettivamente è la più pagata del pubblico impiego. Dovrebbero essere loro, i nostri grandi capi, a sfilare per le vie della capitale invece di mettere in vetrina per l’ennesima volta dei “ragazzi” sfruttati che loro chiamano volontari e invece sono soltanto precari, come tanti nella nostra Repubblica fondata sul lavoro.
I numeri del territorio: 301mila kmq del nostro Paese non sono serviti da una “partenza” dei vigili del fuoco inferiore ai 25 minuti, e i nostri mezzi sono i più vecchi d’Europa, sempre minacciati dalla spada di Damocle di fallire la revisione!
Intanto la campagna antincendi boschivi è alle porte e i vigili del fuoco stanno cercando di recuperare terreno sull’arma dei Carabinieri, che è ormai Protezione Civile a tutti gli effetti. Se non altro finalmente l’Italia potrà arrestare gli incendi!
Tutto grazie a un accordo storico (o quasi) sottoscritto, il 15 maggio 2018, dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, e dal Comandante Generale dell’Arma, Giovanni Nistri.
Che dire: la riforma Madia colpisce ancora (forestale distrutta docet) e ai vigili del fuoco toccherà riparare i danni di chi gioca “all’allegro pompiere” ma forse dovrebbe fare altro!
Ai cittadini toccherà la solita calda estate di incendi però avranno l’onore di continuare a contribuire al pagamento della sanzione UE comminata per aver mantenuto in vita due forze di polizia. Lo sappiamo, si potrebbe accorpare la Benemerita con la polizia, resuscitare la Forestale e, dulcis in fundo, eliminare la dicotomia tra vigili del fuoco e Protezione Civile… Ma questo è troppo intelligente per essere fatto.
In definitiva, cosa c’è da festeggiare sabato 2 giugno? Non sarebbe più opportuno evitare di sprecare soldi per una parata che non rispecchia la reale situazione del  Paese?
Dimenticavamo: “Festa della Repubblica Festa degli italiani” recita il manifesto ufficiale del ministero della Difesa, che potremmo per questo ribattezzare “ministero della propaganda”. Se la formula è questa, è giusto che a partecipare siano proprio i precari, emblema di una nazione senza diritti. E se qualcosa andrà storto la colpa sarà degli immigrati”.

Usb – Vigili del Fuoco

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