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“Una settimana a Cuba”

Hasta siempre, Cuba! Con queste parole si è conclusa lo scorso 28 marzo la visita pastorale di Papa Benedetto XVI a Cuba, che segue di 14 anni quella storica di Papa Woytila. Nella sua visita, Papa Benedetto XVI ha incontrato più volte Raul Castro e, prima di andar via dall’isola, anche Fidel Castro. Si è trattato di una visita che ha contribuito a migliorare e rafforzare i rapporti, già ottimi, tra il governo di Cuba e il Vaticano, comportando anche lo straordinario risultato (per la Rivoluzione) delle dichiarazioni da parte della Chiesa cubana, ma anche del Papa, in maniera diretta o indiretta, sulla questione del bloqueo e sull’evoluzione in senso positivo dello straordinario sforzo della Rivoluzione cubana nelle conquiste sociali e politiche. Questo è un libro di attualità, di politica, di prospettiva internazionale. Ma è anche un libro di viaggio. Il diario di due singolari testimoni che hanno seguito, da vicino, lo straordinario evento della visita del Papa a Cuba; e, mentre osservavano il pellegrinaggio del Pontefice, hanno incontrato nelle strade, nei palazzi governativi, nelle sedi del Partito, dei centri culturali e delle università, la realtà della lotta eroica del popolo cubano. Una lotta contro il sottosviluppo, l’ineguaglianza, la servitù, l’ignoranza; una lotta con l’uomo e per l’uomo, a favore di tutti i popoli del mondo in cerca di libertà e di autodeterminazione. Protagonisti di questo viaggio sono due intellettuali e sinceri amici del popolo cubano: Luciano Vasapollo, intellettuale marxista, e padre Antonio Tarzia, sacerdote paolino. Con la simpatia che li contraddistingue, i cubani hanno ribattezzato la strana coppia con i nomi – di guareschiana memoria – di “Peppone” e “Don Camillo” .

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