Menu

Campania, Appello per un’assemblea regionale sul reddito

APPELLO PER UNA ASSEMBLEA REGIONALE SUL REDDITO PER TUTTI!

 

E’ coscienza generale che la crisi economica continui ad essere gravissima; i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno sempre ripetuto lo stesso ritornello: “ ci sono segnali che l’anno prossimo ci sarà la ripresa”. Puntualmente, però, non si percepisce nessun miglioramento nelle condizioni di vita dei settori popolari della società. 

Anzi si chiudono le poche industrie che ancora rimangono aperte, si licenziano i lavoratori degli appalti pubblici, le piccole attività commerciali ed artigianali sono allo stremo, i giovani non trovano lavoro né precario né in nero, i pensionati non ce la fanno. 

Nel frattempo i servizi pubblici funzionano sempre meno, la sanità pubblica è allo sfascio, l’assistenza ai disabili, agli anziani, ai poveri è stata praticamente cancellata. 
La disoccupazione e la riduzione del lavoro salariato sono anche diventati elementi strutturali del sistema economico.

Se la situazione nazionale è grave, quella a Napoli ed in Campania è drammatica, ed il governo nazionale non ne tiene assolutamente conto anzi impone alle amministrazioni locali meridionali maggiori tagli del numero dei dipendenti e delle risorse finanziarie, con conseguenti prelievi fiscali più elevati, tariffe pubbliche più alte, servizi pubblici meno funzionanti. 

In questa situazione l’ uscente giunta regionale Caldoro, continuando la politica dei governi precedenti, è sempre stata disponibile ad accettare tutto quello che il governo nazionale chiedeva in termini di pareggio di bilancio, tagli ai servizi e privatizzazioni.

Essa non ha prodotto nessun serio intervento contro la disoccupazione anche se il tema del lavoro è di competenza regionale: il piano “Garanzia giovani” non ha promosso l’occupazione, ma è servito solo per dare soldi alle agenzie private di collocamento ed a favorire le abituali cordate affaristiche, clientelari e speculative.

Pensiamo che per spingere il futuro Consiglio regionale che si insedierà dopo le elezioni ad un mutamento radicale della politica economica proponiamo che – dal basso – venga proposta una legge regionale d’ iniziativa popolare che istituisca anche nella nostra regione il reddito minimo garantito, cioè un assegno mensile a tutti quelli che non hanno la possibilità di condurre una vita libera e dignitosa così come previsto dal principio mai attuato e contenuto nella Costituzione italiana. 

Non si tratta di un’elemosina da dare per ragioni umanitarie, ma di un fondamentale diritto sociale di tutti i cittadini. Un provvedimento di questo tipo va in una direzione economica opposta a quella dell’austerità, del pareggio di bilancio, del fiscal compact che viene richiesta dal governo Renzi, espressione coerente degli interessi dell’Unione Europea e dei poteri forti continentali.

Essa, inoltre, rappresenta anche una misura di contrasto alla compressione salariale che oggi caratterizza la dinamica del lavoro.

Nello statuto della nostra regione sono previste le leggi di iniziativa popolare, leggi cioè proposte non da consiglieri regionali, ma da semplici cittadini. 

Intendiamo, quindi, promuovere una raccolta di firme che proponga una legge sul Reddito minimo garantito. Sappiamo anche che esistono proposte di legge a livello nazionale sullo stesso argomento, e pensiamo che la nostra azione in una regione come la Campania dove il problema della mancanza di reddito è il problema principale, può creare mobilitazione e interesse che possono aiutare l’eventuale approvazione di una legge nazionale.

E’ da chiarire, anche facendo tesoro di passate esperienze, che non ci interessa una legge sperimentale su un numero limitato di casi. Si tratta, invece, di varare uno strumento tendenzialmente universale che copra tutte le fasce di disagio economiche e sociali; solo così può determinarsi una misura economica che produca cambiamenti strutturali nella vita delle persone.

Il reddito minimo garantito deve essere assegnato non per nucleo familiare, ma per singolo individuo.

Per i criteri di condizionalità, occorre che essi non siano stringenti per evitare forme ricattatorie lesive della dignità.

La nostra Vertenza punterà non solo al sostegno diretto al reddito ma la Regione dovrà fornire a chi è assegnatario di Reddito minimo garantito agevolazioni sui servizi pubblici e altre forme di reddito indiretto. 

Parallelamente occorre rafforzare il collocamento al lavoro pubblico, dando la giusta valorizzazione ai dipendenti dei Centri per l’ impiego oggi oggetto di mobilità forzata in seguito alla “riforma” Del Rio .

Le risorse per finanziare la legge devono essere recuperati sia dai fondi ordinari regionali sul lavoro e nel campo sociale sia dal capitolo dei Fondi Europei del POR Campania 2014-2020 superando gli ulteriori ostacoli frapposti in maniera più marcata negli ultimi tempi dalla Commissione europea.

Proponiamo che questo percorso sia costruito in modo collettivo e condiviso, per cui invitiamo tutti gli interessati ad una 

ASSEMBLEA PUBBLICA REGIONALE

Venerdì 12 giugno 2015 ore 16,30

Asilo (Ex Asilo Filangieri) Napoli

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *