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Roma 12 ottobre, presidio di solidarietà col popolo curdo

Sappiamo chi è Stato!

Condanniamo l’attacco alla Marcia per la Pace di Ankara!
Êdî Bese! Adesso Basta!
Ya Aşiti!!! ya Barış!!! Pace Subito!!!

Condanniamo fermamente il massacro avvenuto sabato 10 ottobre ad Ankara alla manifestazione pacifica organizzata dai sindacati e dalle organizzazioni della società civile in Turchia per la pace e la libertà.
Tutte le vittime di questo massacro sono martiri per la pace e per la libertà.
Nella piazza della stazione centrale di Ankara sono esplose due bombe.
La prima bomba è esplosa nello spezzone del corteo dell’HDP -Partito Democratico dei Popoli- che rappresenta i kurdi, la sinistra e le forze democratiche in Turchia.
Il bilancio è di più di 100 morti e più di 500 feriti, di cui molti in gravi condizioni, ed esiste un grande pericolo che il numero di morti possa aumentare.
Dopo le esplosioni invece delle ambulanze sul posto sono arrivati i blindati delle forze di sicurezza dello Stato turco che ha attaccato i superstiti con gas lacrimogeni ostacolando l’arrivo delle ambulanze.
Mentre i canali di informazione liberi lanciavano appelli a donare urgentemente il sangue per i feriti gravi, la gente che si recava in ospedale veniva cacciata via dalla croce rossa turca che affermava che non c’era bisogno di donazioni.

Questo è un attacco contro la volontà espressa da tutti coloro che da ogni parte del paese si sono recati ad Ankara per chiedere la ripresa del processo di pace e il riconoscimento dei diritti del popolo kurdo in Turchia.
Il KCK aveva dichiarato che, per rispondere alle richieste delle forze internazionali, contro le menzogne dell’AKP, che usa questa guerra per impedire al popolo di esprimere la sua volontà nelle prossime elezioni del 1 novembre, e per garantirne la sicurezza e la trasparenza, domenica avrebbe dichiarato ufficialmente un nuovo cessate il fuoco.
Il cessate il fuoco è stato dichiarato in maniera unilaterale dal PKK!

I responsabili di questo attacco sono gli stessi del massacro del 5 giugno ad Amed (Diyarbakir), del 20 luglio a Pirsus (Suruç). Fanno parte di quella strategia dello stato turco che dal 24 luglio attacca la zona di difesa di Media a Qendil e tutte le città del Bakur (Nord del Kurdistan- Turchia) massacrando la popolazione del Kurdistan.

La responsabilità di questo attacco è di coloro che hanno fermato il processo di pace per una soluzione della questione kurda, di coloro che attaccano il popolo e le sue conquiste per la propria egemonia. Di coloro che vogliono la guerra.

Qualunque sia il gruppo utilizzato come esecutore materiale di questo massacro, i mandanti sono Recep Tayyip Erdogan, il partito dell’AKP e lo Stato turco.

Fermiamo la Strage di Stato! Erdogan Assassino! Katil Erdogan!
Con i popoli della Turchia per la pace e la libertà!

Presidio cittadino organizzato da ReteKurdistan e Centro Socio Culturale Ararat

lunedì 12 ottobre, ore 17 Piazza Della Repubblica, Roma

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