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La luce

Un Monti insoltamente ottimista. A Rimini, forse conquistato dalla “voglia di infinito” dei ciellini ormai senza santi in paradiso (Berlusconi e Formigoni stanno come stanno), s’è lanciato persino in citazioni cinematografiche.
Ha violentato alla sua maniera “L’attimo fuggente” di Peter Weir, trasformando la lezione che porta al passaggio tra adolescenza e maturità (assunzione di responsabilità, consapevolezza di sé, indipendenza di pensiero e giudizio) in una sorta di bildung per la “competitività” individuale.
Sull’onda (altro film di Weir, scusate) dell’entusiamo spirituale si è spinto a dire “intravedo la fine della crisi”. Tradotto subito in “vedo la luce in fondo al tunnel”.
“Vedo la luce!”. Almeno John Belushi lo gridava, ma era un altro film… E poi, vuoi mettere Vittadini al posto di James Brown?

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