Il problema non è che Marco Ruffolo scriva stupidaggini. Il problema è che Repubblica le editi senza controllare le gravi inesattezze.
La prima: i lavoratori del trasporto pubblico sono turnisti, quindi lo sciopero di venerdì non gli regala “il week end lungo” come afferma Ruffolo, che questa corbelleria deve averlia sentita al bar.
La seconda: la libertà di organizzazione politica e sindacale non è soggetta alla bilancia, per cui più pesi più conti. Anche le minoranze hanno diritto di battersi per i loro diritti. Si chiama democrazia.
La terza è un’omissione che configura la malafede: tutti gli scioperi nei servizi di pubblica utilità sono soggetti al vaglio di una commissione che ne controlla le modalità. Quindi non sono improvvisi.
Ci sono poi due domanda che Marco Ruffolo dovrebbe fare a sé stesso prima di scarabocchiare luoghi comuni.
La prima: perché le aziende del trasporto pubblico non danno seria e adeguata informazione dello sciopero agli utenti? Bisognerebbe sanzionarle: non informare chi compra i biglietti è un grave disservizio ai danni dell’utenza.
La seconda: perché la misura dell’importanza del servizio pubblico non viene colmata da dignitosi trattamenti economici, dall’efficienza dell’organizzazione del lavoro, da investimenti nella rete del trasporto pubblico? Questi mi pare fossero i contenuti dello sciopero, che Ruffolo ha evitato di prendere in esame.
Se un autista di un bus guidasse con la stessa trascuratezza con la quale Ruffolo scrive, sarebbero guai seri. Forse a Repubblica dovrebbero prestare più attenzione.
* da Facebook
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Manlio Padovan
Ma Repubblica è il quotidiano del PD, piddino fa rima con cretino…quindi va bene così!
marku
e’ il solito discorso
repubblichetta della banane
sia la nazione sia il giornaluncolo
prima crea il mostro
populista
poi il giorno dopo lo distrugge
intervistando un doppiogiochista del pd
o alla bisogna
un sinistro sinistrato del mdp
finchè un giorno un peso morto della demokrazia
o un traditore voltagabbana alla mussolina
non deciderà di giocare in proprio
e piegherà la violenza di stato
alla dittatura dell’ignoranza, della fame e della guerra
quel giorno nessuno protesterà perchè avranno preso anche l’ultimo
dei ruffolo di turno