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Il Quinto Reggimento

Il 18 luglio del 1936 su iniziativa dei comunisti spagnoli nacque a Madrid la 5a milizia popolare conosciuta come Quinto Reggimento, un corpo militare di volontari della Seconda repubblica spagnola durante i primi mesi del guerra civile spagnola. Il Quinto Regimento diventò famoso per la sua alta formazione militare e la coesione dei suoi soldati.

Il 5 reggimento, soprannominato il Reggimento di ferro, veniva mandato quasi sempre in prima linea nelle principali azioni all’inizio della guerra civile spagnola per evitare il crollo del capitale repubblicana, Madrid, la milizia del V partecipò alla battaglia di Somosierra, Guadarrama, Talavera e Toledo, all’evacuazione del Museo del Prado a Valencia. Il Quinto Reggimento divenne il più famoso gruppo dell’esercito popolare repubblicano. Tra i comandanti del regimento si possono ricordare Enrique Lister, un tempo cavapietre, e Juan Modesto, ex taglialegna, due tra i più importanti capi militari del Partito Comunista spagnolo. Nel Quinto Regimento vennero inquadrati anche militanti internazionali come nel caso del comunista italiano Vittorio Vidali, che tra il 1958 al 1963 diventerà deputato nel parlamento italiano nelle file del Partito Comunista Italiano.

La milizia del V reggimento venne infine inquadrata nell’esercito regolare repubblicano il 22 gennaio 1937. Vittorio Vidali, uno dei suoi comandanti, proclamò quel giorno: “Il Quinto Reggimento è morto! Viva l’esercito del popolo!”. Un estremo tentativo da parte della repubblica spagnola di contrastare la superiorità bellica franchista.

La storia del Quinto Regimento e dei suoi comandanti viene spesso associata alla linea politica comunista nella repubblicana spagnola, il tentativo evitare la catastrofe militare, fermando le spinte centrifughe estremiste che crearono una spaccatura dentro il fronte repubblicano. I comunisti in Spagna all’interno della Guerra civile individuavano nella spagna franchista l’apertura di una stagione di conflitto in Europa, che di li a poco avrebbe portato alla 2° Guerra Mondiale. Di fronte alla debolezza militare della Repubblica, provarono a riorganizzare l’esercito popolare, ma tale tentativo risulto vano schiacciati dalla superiorità bellica dei franchisti (aiutati dal nazi-fascismo italiano e tedesco), dal boicottaggio dei governi occidentali (GB, Francia e USA) e da una estrema sinistra spagnola che mino dall’interno la compattezza dello stesso fronte anti-fascista, sottovalutando completamente il problema militare e accecata e resa folle dallo sviluppo e crescita dei comunisti dentro la repubblica. Gli unici aiuti diretti alla Repubblica spagnola vennero dall’URSS e dalla brigate internazionali dove il contributo dei comunisti fu quello più consistente, dei circa 4000 volontari italiani, 1822 erano comunisti, 137 socialisti, 124 anarchici e 55 repubblicani o azionisti. All’incirca la metà dei membri delle Brigate Internazionali erano di estrazione operaia.

Oggi ricordare il Quinto Regimento vuol essere un semplice omaggio a tutti quegli uomini e donne che provarono sui monti in Spagna a resistere al fascismo, ricordando il loro coraggio, sacrificio e lucidità politica.

In questi ultimi anni vi è stata una massiccia opera di rimozione per quanto riguarda il contributo dei comunisti alla guerra civile spagnola, proprio perché la loro posizione era la più radicale rispetto alle modificazioni degli assetti reali della società spagnola. E’ più facile ricordare “simpatici” idealisti e sognatori, che uomini e donne che hanno provato in una situazione concreta a contrastare con ogni mezzo necessario il fascismo. Per molti versi è la stessa dinamica che è toccata a Guevara, ricordato come sognatore, come ribelle, ma non come artefice assieme ad altre migliaia di persone ad una esperienza come quella cubana che ancora oggi riesce a svilupparsi. Paradossalmente sono proprio gli scritti economici del Che quelli che oggi hanno una rilevanza continentale dentro i nuovo processi del socialismo del XXI secolo, mentre in occidente rimane unicamente l’icona della maglietta.

Riportiamo infine la canzone del gruppo musicale italiano Banda Bassotti: http://www.youtube.com/watch?v=N6Y0ayINDb0 che riprende lo storico inno del regimento spagnolo.

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