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Libertà per i Cinque patrioti cubani. Bilancio di un anno di lavoro

L’Associazione e rivista  Nuestra America conclude, per l’anno 2011, la campagna “il 5 per i 5”  con una interessante e partecipata tavola rotonda con  importanti esponenti delle comunità cattoliche.

Padre Antonio Tarzia, Presidente dell’Associazione Cassiodoro e Direttore della rivista Jesus, e il prof. Luciano Vasapollo, Direttore della rivista Nuestra America e vice presidente del Comitato italiano giustizia per i cinque, hanno partecipato  all’udienza papale avvenuta 14 dicembre

Giovedì 15 dicembre  presso  la Sala delle Conferenze della  Parrocchia della Chiesa Cattolica S. Luca Evangelista a Roma, con una  tavola rotonda sul caso dei cinque agenti cubani ingiustamente detenuti nelle carceri statunitensi da oltre 13 anni, l’Associazione e rivista Nuestra America ha concluso per l’anno 2011 il suo sentito e partecipato apporto alla campagna “il 5 per i 5”, promossa dal Comitato internazionale per la liberazione dei patrioti cubani.

La manipolazione giudiziaria, condotta in assoluta mancanza di rispetto delle basilari norme del diritto internazionale, ha prodotto sentenze ingiuste e ingiustificabili, confermate purtroppo recentemente anche in sede di appello e di giudizio definitivo. La volontà  politica di colpire, attraverso l’accanimento contro i 5 eroi cubani, l’indipendenza e l’autodeterminazione di Cuba è dimostrata anche dalla protervia nel mantenere la sede giudiziaria a Miami, in Florida, dove ha sede la direzione della centrale terroristica e della comunità mafiosa cubano-americana.

A questo punto, l’obiettivo primario per porre fine a una vicenda di ingiustizia non più tollerabile, è quello di indurre il Presidente degli Stati Uniti a usare subito i poteri che le leggi USA gli conferiscono  per  concedere la grazia  e riconsegnare la libertà ai 5 compagni cubani. Ma perché ciò avvenga devono moltiplicarsi gli sforzi perché si determini una pressione internazionale sul Presidente USA e questo sarà possibile solo se oltre all’associazionismo solidale, alle organizzazioni e ai partiti politici scenderanno in campo ampi settori della società civile, dell’associazionismo di base e in particolare delle comunità cristiane sensibili alla salvaguardia dei diritti umani.

Per questo a partire dal  5 febbraio di quest’anno,e continuando il 5 di ogni mese, come associazione e rivista Nuestra America, abbiamo cercato di andare oltre i confini delle realtà da sempre vicine e solidali politicamente con Cuba, iniziando un importante confronto con le comunità cristiane di base anche attraverso iniziative in varie Parrocchie della Chiesa Cattolica a Roma e nel Paese. Abbiamo impostato questi incontri a partire dai principi del rispetto dei diritti umani, civili e sociali, prescindendo dalle dall’appartenenza partitica e sottolineando il pieno rispetto delle diversità culturali e di fede religiosa, ed abbiamo riscontrato una grande sensibilità e disponibilità dei Parroci, di molti parrocchiani e delle comunità cattoliche ad attivarsi e contribuire al movimento per la liberazione dei 5 agenti cubani a partire dalla necessità di garantire il pieno rispetto di valori “non negoziabili” come la vita dell’uomo e la sua dignità e i connessi irrinunciabili principi di giustizia umanitaria.

Il valore e la rilevanza di questo lavoro politico-culturale hanno trovato un riscontro di straordinaria importanza che è stato reso pubblico oggi nella tavola rotonda alla quale hanno preso parte i parroci, i molti rappresentanti delle comunità cristiane di base, gli attivisti di Nuestra America e alcuni rappresentanti del Comitato Italiano Giustizia per i 5.

Aprendo la sentita e molto partecipata tavola rotonda di oggi 15 dicembre, Padre Antonio Tarzia, Presidente dell’Associazione Cassiodoro e Direttore della rivista Jesus, e il prof. Luciano Vasapollo, Direttore della rivista Nuestra America e vice presidente del Comitato italiano giustizia per i cinque, hanno dato la notizia della loro partecipazione all’udienza papale avvenuta 14 dicembre. Alla fine dell’udienza il Papa ha incontrato alcune ristrette delegazioni, tra cui quella dell’Associazione “Cassiodoro” che gli ha donato una targa commemorativa e alcuni libri, ed inoltre ha consegnato materiale informativo sui Cinque, e una lettera del Prof. Vasapollo in cui tra l’altro si sottolinea “la lunga battaglia di solidarietà per la liberazione dei Cinque fratelli cubani che soffrono, essendo ingiustamente detenuti da 13 anni nelle carceri statunitensi per aver difeso il proprio Paese dal terrorismo”, con la rispettosa richiesta di “una preghiera di Sua Santità per porre fine alla sofferenza dei Cinque fratelli cubani e dei loro familiari”.

La tavola rotonda è proseguita con i sentiti ed appassionati interventi del Prof. Furio Pesci, dell’Università La Sapienza di Roma, il Dott. Vladimir Perez, consigliere politico dell’Ambasciata di Cuba in Italia, Don Carlo Villano, parroco di S. Luca Evangelista di Vicaturo a Giuliano (Napoli), il Dott. Pino Baldassarri, dell’Associazione Maurizio Polverari, Mons. Remo Botola, parroco di S. Luca Evangelista.

Concludendo l’iniziativa, il Prof Vasapollo ha reso noto che proprio ieri il Granma ha dato la notizia che nei prossimi mesi, tra fine marzo e i primi di aprile, Papa Benedetto XVI andrà in visita in Messico e poi a Cuba. Una visita che – ha auspicato- “possa aprire un serio spiraglio alla soluzione del caso dei Cinque  che oltre a rappresentare una palese aggressione politica contro la sovranità di Cuba, è un incredibile esempio di  ingiustizia giuridica, sociale e umana, giustificata solamente da quelle stesse oppressive ragioni politiche che da 50 anni i diversi governi statunitensi utilizzano come risposta al giusto percorso di autodeterminazione del popolo cubano”.

Per l’occasione è stata presentata la mostra fotografica realizzata a cura di Nuestra America, della casa editrice Natura Avventura e dal  Comitato italiano giustizia per i cinque, con bellissime e significative foto di Yailín Alfaro Guillen (disegnatrice e fotografa cubana) che documenta il coinvolgimento della società civile di Cuba sul “caso dei cinque”.

L’associazione e rivista Nuestra America, con rinnovata convinzione, proseguirà nel prossimo anno il lavoro di sensibilizzazione e di denuncia dell’insostenibile protrarsi dell’ingiusta detenzione dei nostri fratelli cubani, nell’ auspicio che il 2012, coinvolgendo sempre di più settori sociali, sindacali e del movimento di classe possa finalmente riportarli alla libertà e alla ricongiunzione con i propri cari e la propria patria.

Associazione e rivista Nuestra America

 

 

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