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Siria. “La soluzione è politica non l’intervento militare”

Cuba segue con attenzione la situazione della Siria e le sue ripercussioni internazionali, cosciente che l’informazione più disponibile è parziale, imprecisa e oggetto di frequente manipolazione.

Cuba condivide la preoccupazione per la perdita di vite innocenti in qualsiasi parte del mondo. In linea con la posizione cubana di rifiuto del terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, abbiamo condannato gli attentati terroristi perpetrati contro il popolo siriano, che hanno provocato decine di morti e centinaia di feriti, e sui quali però questo Consiglio non ha detto una sola parola.

Cuba esprime la sua solidarietà alle vittime ed ai loro familiari per i fatti di El-Houlah, ma il più elementare senso della giustizia deve impedire che si attribuiscano responsabilità basandosi solo su argomentazioni delle parti interessate a promuovere la destabilizzazione e l’intervento militare straniero in Siria, alla qual cosa i paesi della NATO dedicano considerevoli risorse e finanziano armamenti a un’opposizione che convalidi il suo desiderio di cambiare il regime in quel paese.

Una guerra civile in Siria, o un intervento di forze straniere, seminerebbero maggiore distruzione e moltiplicherebbero i morti; destabilizzerebbero tutta la regione e avrebbero gravi conseguenze per i popoli del Medio Oriente.

Sono allarmanti gli appelli di quelli che puntano all’uso della forza, della violenza e dell’intervento militare straniero in Siria. Si richiede più dialogo e una vera volontà di negoziare.

Signora Presidente:

Il comportamento di alcuni membri della NATO nella regione del Nord Africa e del Medio oriente, i loro ingiustificati bombardamenti e crimini contro civili indifesi e il silenzio complice di fronte alle azioni di Israele contro il popolo palestinese, confermano la tesi che non è precisamente la promozione e la protezione dei diritti umani la legittima motivazione del dibattito che oggi ci impegna.

Reiteriamo il nostro rifiuto a qualsiasi intenzione di minare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria. Condanniamo le pretese degli Stati Uniti e di altri membri della NATO di imporre al popolo siriano un cambio di regime. Allertiamo sui loro persistenti comportamenti diretti a fabbricare pretesti che giustifichino l’aggressione.

Cuba reitera che la cooperazione internazionale, basata sui principi dell’obiettività, imparzialità e non selettività, è l’unica via per promuovere e proteggere effettivamente tutti i Diritti Umani.

Perciò, è nostra ferma posizione che l’indagine da realizzare circa il massacro di El-Houlah deve essere seria, credibile, trasparente e priva di pregiudizi, e non deve essere contaminata da motivazioni politiche. Sarà l’unico modo di conoscere la verità.

Il ruolo della comunità internazionale è quello di appoggiare ogni sforzo che contribuisca alla salvaguardia della pace e alla stabilità della Siria.

Cuba appoggia la ricerca di una soluzione politica alla situazione attuale, nel pieno rispetto della sovranità e dell’indipendenza della Siria. È compito del popolo siriano, insieme alle sue autorità, la determinazione dei percorsi e dei mezzi per curare e eseguire la volontà popolare.

Molte grazie.

  • Rappresentante di Cuba presso la Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra

traduzione di Rosa Maria Coppolino

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