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La democrazia non è di casa a Bologna

Riteniamo inaccettabile il “sequestro” dello stabile occupato di Via Achillini avvenuto giovedi mattina: uno stabile occupato da famiglie e studenti precari organizzati nell’ASIA/USB.
Una decisione ulteriormente grave questa del GIP Maurizio Millo perché ipotizza una “astratta configurabilità del reato in quanto alcune persone sembrano avere anche organizzato incontri e attività parapolitiche”.
Equiparare un’organizzazione di inquilini e senza casa ad un’organizzazione criminale rappresenta una ulteriore chiusura di spazi di democrazia.
Quello che accade a Bologna descrive la politica reazionaria che si sta attuando su tutto il territorio nazionale, dalle recenti cariche agli studenti alla proposta di DASPO per i manifestanti: una risposta repressiva alle crescenti contraddizioni e lotte prodotte dall’attuale crisi sistemica.

Quello che accade a Bologna, mentre politicanti cittadini sono indaffarati nelle “primarie intorno al niente”, è un esempio di quella politica reazionaria e repressiva voluta e sostenuta non solo da Monti e dai suoi ministri ma da tutte le forze politiche – dal PDL al PD – che appoggiano questo Governo di massacro sociale.

Siamo solidali con i militanti di ASIA/USB indagati e come Rete dei Comunisti continueremo, con il lavoro politico quotidiano, ad organizzare e partecipare alle lotte sociali e alla costruzione di un polo di classe e indipendente.

Bologna 29 nov. 2012

Rete dei Comunisti – Bologna

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