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Palestina si chiamava e Palestina si chiama

Poco tempo fa, un ragazzino figlio di un amico, mi ha fatto una domanda che succede in Palestina, perché di nuovo fanno la guerra a Gaza? Ho guardato suo padre cercando di capire, che tipo di risposta posso dare, senza sottoporre, il figliolo, a inutile ansia e angoscia allora, mi venne in mente questo racconto/favola di un anziano contadino palestinese, liberamente adattato.
C’era una volta una grande nazione, che ha deciso di controllare il mondo, ed in particolare una parte di esso chiamata Medio Oriente in particolare il presidente di questa nazione che si chiama Usa ha fatto una alleanza storica con una setta di religiosi islamici, i fratelli mussulmani grazie a questa alleanza è riuscito a controllare delle sommosse che erano scoppiate qua e là e adesso controlla il ducato di Egitto e il marchesato di Tunisia. si appresta sempre grazie a questi nuovi rapporti anche a controllare una nazione ribelle, la Siria.
Ma nonostante sia diventato quasi il padrone del mondo ha un problema,
uno dei suoi più fedeli alleati, uno statarelli di nome Israele continua ad occupare una terra che gli antichi chiamavano Palestina.
La popolazione di questa terra si è ribellata tante volte ma purtroppo senza nessun risultato. anzi negli ultimi anni, Israele e usa sono riusciti a dividere in due quel poco che restava di questa terra e oggi c’è una parte di nome Gaza e l’altra di nome Cisgiordania.
il presidente di usa ha appunto un problema la parte di nome Gaza e gestita da una forza vicinissima ai suoi alleati della setta dei fratelli mussulmani. ma mentre questi in Tunisia Egitto Turchia etc etc… sono diventati buoni qui sono ancora cattivoni.
serve allora una soluzione far far pace ai cattivoni con l’amico Israele e così far quadrare il cerchio per potersi dedicare ad altro.
Tutto sembra pronto per la pace storica fra cattivoni e Israele, ma c’è un problema. i cattivoni se fanno pace con Israele diventano anche fetentoni e la loro gente gli sputerebbe in faccia…
Per questo le diplomazie si muovono… turchi qatarioti, egiziani tunisini… tutti vanno a trovare i cattivoni, e alla fine viene una idea.
A dir il vero l’idea la devono ad un altro gran fetente che la storia ha sepolto da un pezzo. un tal Mussolini che decenni fa disse che l’Italia doveva entrare in guerra per avere qualche migliaio di morti in modo da potersi sedere sul tavolo della diplomazia…
Anche i cattivoni decidono così che per potersi sedere con dignità sul tavolo delle trattative con Israele servono qualche morto. Israele accetta… ed ecco che le bombe cadono su Gaza…
Qualche giorno, forse una settimana e come dal cappello di un prestigiatore ecco uscire una tregua lunghissima…. come quella di Maometto a Mecca…
Hamas ottiene anche se indirettamente il tanto sognato riconoscimento da Usa
ottiene e qualche apertura e si può mettere a fare affari. I paesi circostanti e soprattutto la fratellanza è contenta. Israele non perde nulla, anzi può dedicarsi con più tranquillità ad altre frontiere, leggi Libano e Siria e tutti come nelle migliori favole vivono felici e contenti….
salvo i poveri abitanti della Palestina.

p.s spero che questo racconto rimanga solo una favola, piena di fantasia.

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Il Testo dell’accordo firmato tra Israele e le fazioni palestinesi
 
Primo: Israele cesserà ogni ostilità nella Striscia di Gaza via terra, mare e aria, tra cui incursioni e operazione mirati contro le persone .

Secondo: Le fazioni palestinesi cessano tutte le operazioni dalla Striscia di Gaza verso Israele, tra cui il lancio di razzi e gli attacchi sulla linea di confine.

Terzo: apertura dei valichi e facilitare la circolazione di persone e merci e non limitare il movimento di persone o metterli nel mirino nelle zone di frontiera ed operare con le modalità di attuazione, dopo 24 ore di entrata in vigore dell’accordo.

  Quarto: le altre questioni sono affrontate in caso di richiesta.

Meccanismo di attuazione contenuta come è nel documento intesa sono i seguenti:

Primo: determinare l’ora zero per l’entrata in vigore le intese di tregua (tahdeat = calma n.d.t)

Secondo: l’ottenimento dell’Egitto, alle garanzie da ciascuna delle parti dell’impegno di ciò che è stato concordato

Terzo: l’impegno di ciascuna delle parti a non compiere azioni che violano queste intese e se ci sono delle osservazione che si riferiscono al intese si ritorna all’Egitto, curante di queste intese, a seguire ciò .

 

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