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Antifascisti oggi, antifascismo permanente!

Il 22 febbraio del 1980, veniva assassinato dai fascisti il compagno Valerio Verbano. Il 28 febbraio del 1978, veniva ucciso il compagno Roberto Scialabba, entrambi militanti comunisti. Fatti che non possiamo e che non vogliamo dimenticare! Così come non vogliamo dimenticare tutti gli altri compagni uccisi dai fascisti nella nostra città.

Qualcuno tenta di giustificare queste morti come l’inevitabile prodotto di quelli che vengono definiti gli “anni di piombo”, cercando di riscrivere la storia del nostro paese e della nostra città dandone una visione distorta, mistificatoria e opportunistica. Si tenta in tutti i modi di far passare il messaggio che ormai non ci devono essere più differenze, che destra e sinistra sono categorie vecchie, che fascismo e antifascismo sono ormai sorpassati.

Da quando i fascisti di governo sono al potere, gli eredi post-moderni della Repubblica di Salò, i fascisti “militanti” si sentono sempre più al sicuro e legittimati, gli atti fascisti e le aggressioni squadriste nella nostra città si sono moltiplicate.

Ma le azioni dei fascisti in doppiopetto non si limitano solo ad una legittimazione e ad una copertura politica dello squadrismo di strada.

Alemanno e la Polverini hanno dimostrato in questi anni di loro governo di essere assai riconoscenti, questo gli va certo riconosciuto, con i loro camerati che li hanno portati al potere di Roma e del Lazio e che sono rimasti fuori dal banchetto. Gli hanno fatto arrivare finanziamenti pubblici, sostegno politico, coperture giudiziarie, sedi e luoghi dove svolgere attività economiche e avere così a disposizione gruppi di squadristi a tempo pieno per svolgere il “lavoro sporco” nelle strade, nelle scuole, nei quartieri.

Questo quadro dipinge esattamente un ruolo dei fascisti organico, che agisce in perfetta sinergia tra tutte le componenti della destra, in un sistema di regime dove ognuno svolge esattamente il proprio ruolo, mettendo in mano la nostra città agli squadristi da strada così come ad un potere politico locale “riconoscente” che opera in favore e in perfetta sintonia con quello economico e finanziario, anche transazionale.

Per essere antifascisti oggi non serve andare con la memoria al ventennio del secolo scorso, ma avere ben chiaro l’obiettivo  delle stragi degli anni ’70 e ’80, la strategia della tensione e la guerra a bassa intensità scatenata all’epoca contro i partiti di sinistra, i sindacati, i movimenti giovanili, come gli assassinii dei nostri compagni dimostrano. Lo dimostra il filo conduttore che lega quegli anni a quelli di oggi, ai “fascisti del terzo millennio”.

Ricordare Valerio Verbano e Roberto Scialabba, quindi, significa oggi opporsi in modo politico e sociale alla destra “di panza e di governo”, nella stessa identica misura di come dobbiamo contrastare in modo militante i rigurgiti dei fascisti che cercano di spadroneggiare indisturbati nella nostra città.

Pensiamo che l’antifascismo debba essere anche un aspetto permanente e fondamentale da affiancare alla formazione di un punto di vista rivoluzionario della realtà, alle lotte anticapitaliste dentro la crisi e all’internazionalismo militante.

Per questo la Rete dei Comunisti aderisce e partecipa al corteo antifascista di Roma del 22 febbraio 2013 alle ore 16,00 (via Monte Bianco – Monte Sacro) in ricordo di Valerio Verbano e al corteo antifascista, e del 28 febbraio 2013 alle ore 17,00 (Via Tuscolana angolo con Via Calpurnio Fiamma) in ricordo di Roberto Scialabba.

Antifascisti sempre, oggi come ieri. Antifascismo permanente!

Con Valerio e Roberto, e tutti i compagni uccisi dai fascisti, nella testa e nel cuore.

Rete dei Comunisti – Roma

www.retedeicomunisti.org

Scaricate e diffondete il volantone sull’antifascismo permanente

Volantone_antifascista.pdf

 


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