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Alba Dorata e il neo-fascismo italiano: storia di un amore

Abbiamo ritrovato in rete un articolo risalente allo scorso aprile, tradotto da Atene Calling, sui rapporti tra i neofascisti italiani e i neonazisti ellenici di Alba Dorata.

Da quando gli effetti della crisi economica hanno cominciato a palesarsi in Italia, la parola “Grecia” ha progressivamente cessato di definire un paese per divenire sinonimo di minaccia, cattivo presagio, una mazza politica con cui colpire le teste degli oppositori. 

Ho sentito innumerevoli volte i politici italiani dire cose del tipo “noi non siamo la Grecia”, “non finiremo come la Grecia”, e così via. Per esempio, lo scorso febbraio il primo ministro uscente Mario Monti e il leader del PD Bersani hanno entrambi accusato Beppe Grillo di “voler far fare all’Italia la fine della Grecia”. Durante la sua campagna elettorale, lo stesso Grillo ha urlato ripetutamente che “se non avremo successo, ci dirigeremo verso un nuovo tipo di fascismo, un’Alba d’Oro all’italiana”. 

Mentre queste prospettive sono realmente terrorizzanti per la maggior parte delle persone, alcune frange dell’estrema destra anelano ad uno scenario di tipo “greco”, e si stanno impegnando per riprodurre i successi di Alba d’Oro. 

“Dobbiamo agire come loro”, ha detto qualche mese fa Daniele Lopolito, un candidato di Forza Nuova alle prossime venture elezioni comunali di Roma. E lo intendeva davvero. Il 19 marzo, una delle tante sezioni locali di FN ha lanciato un’iniziativa volta a “proteggere i settori più deboli della società” – anziani la cui sicurezza personale è “minacciata dall’immigrazione e dalla microcriminalità” – tramite la scorta di gruppo durante la spesa al supermercato e il ritiro della pensione. “Garantiremo personalmente la sicurezza degli anziani”, asserisce il comunicato rilasciato dal partito.

Il 6 dicembre 2012, le notizie hanno riportato che alcuni parlamentari di Alba d’Oro avevano cercato di entrare in parlamento con delle pistole ma, fermati dal metal detector, gli era stato chiesto di andarsene. Prontamente, FN ha twittato: “GoldenDawn porta pistole in Parlamento? Dato lo scenario devastante, sarebbe appropriato portarle anche in Italia”.

Il 2 febbraio 2013, una delegazione di FN è volata in Grecia per manifestare nelle strade di Atene con Alba d’Oro. I militanti neo-fascisti hanno addirittura caricato un video su Youtube, in cui si coglie lo “stile Weimar” dell’evento. 

In quest’ultima occasione, Roberto Fiore – leader di FN ed ex-latitante dalla giustizia italiana, stabilitosi a Londra negli anni ’80, che una volta ebbe a dire: “se mi chiamano neo-fascista, non ne farò uno scandalo” (vedi qui un breve profilo del Guardian) – ha fatto notare come “ad oggi, la relazione tra Forza Nuova e Alba d’Oro si sia rafforzata”.

Infatti. Non è la prima volta che neo-nazisti greci e neo-fascisti italiani passano un po’ di tempo assieme; i due partiti hanno una relazione di lunga durata. Nel 2005, Alba d’Oro tentò di organizzare un “Eurofest 2005”, un festival così vergognoso da costringere persino le autorità greche a vietarlo. Secondo il report del New York Times, questo avrebbe dovuto essere il parterre del Nazi-Pride: “membri dell’estrema destra, tra cui Udo Voigt, capo del Partito Nazional Democratico in Germania, e Roberto Fiore del partito italiano Forza Nuova, sono in programma per arringare le folle. Gli organizzatori hanno dichiarato martedì che sperano in un’apparizione a sorpresa di Jean-Marie Le Pen, il leader francese di estrema destra che ebbe a definire le camere a gas naziste un “mero dettaglio” della Storia”.

Nel 2010, il Fuhrer di Alba d’Oro Nikos Michaloliakos restituì il favore partecipando ad una manifestazione di Forza Nuova a Milano. Diede anche un discorso (in italiano), che, alla luce di quello che poi successe nei 3 anni successivi, ha qualcosa di inquietante:

Camerata Fiore! Camerati italiani! Camerati europei, dall’Ungheria! Dalla Spagna! Da tutta l’Europa! Dalla Grecia, una terra devastata dai padroni del mondo, vi porto il mio appassionato saluto. Volevo congratularmi con la dirigenza di Forza Nuova in questo appuntamento contro il capitalismo globale. […] Noi rigettiamo i loro progetti [capitalisti] di devastazione con voce alta: “Non passeranno!” La pressione che questi padroni hanno messo su di noi sveglierà i popoli europei. […] Molti anni addietro, qualcuno disse: “ritorneremo, e allora la terra tremerà”. Quell’ora sta arrivando.

È curioso; ma come tutti noi sappiamo, queste persone hanno una tormentata relazione col lessico e la logica.

Al di là di Forza Nuova, un paio di mesi fa due mezzi matti neo-fascisti (Alessandro Gardossi, un ex-militante di FN, e Bruno Berardi, un intelligentone che definì Behring Breivik “un eroe”) hanno provato – senza molto successo – a sfruttare il brand di Alba d’Oro fondandone (senza autorizzazione) una sezione italiana. Il loro tentativo sorpassa il comico: i due non sono riusciti nemmeno ad ottenere le firme necessarie per correre alle elezioni, cadendo nel meritato oblio mediatico.

Forza Nuova, invece, si è presentata alle ultime elezioni italiane di febbraio, ma ha raccolto un misero 0,26% dei voti. Un risultato coerente con quelli degli altri partitini neo-fascisti: La Destra ha preso 0,7%, Casa Pound Italia 0,1%, Fiamma Tricolore 0,1%. Messi assieme, questi quattro partiti hanno raccolto circa 400’000 voti: a questo corrisponde – per ora – il peso elettorale del neo-fascismo italiano.

Ieri, Confcommercio ha dichiarato che oltre 4 milioni di italiani (cioè il 6% della popolazione) vivrà in condizioni di assoluta povertà  per la fine del 2013, e ha modificato al ribasso le stime di caduta del PIL del 2013, dallo 0,8% di cinque mesi fa sino al presente 1,7%. Queste notizie mi hanno riportato alla memoria una battuta dell’albadorato Theodoros Koudounas. Intervistato dal settimanale italiano Panorama, Koudonas disse: “in questo processo di risveglio collettivo, l’Italia e la Spagna sono 5 anni dietro di noi. Voi siete solo più ricchi e meno corrotti. Ma siate preparati: il momento sta per arrivare.” Il peggioramento della crisi economica ci farà scoprire se un’Alba d’Oro italiana sia destinata a rimanere un sogno dei neo-fascisti, o a trasformarsi nel nostro peggiore incubo. 

di Leonardo Bianchi 

 

Fonte: crisisrepublic Traduzione di Atene Calling

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