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La questione fascista nel terzo millennio

Il fascismo oggi si presenta con aggressioni, agguati, cortei e irruzioni, pestaggi soprattutto da parte di organizzazioni come Casapound, Forza nuova, La destra e le rispettive organizzazioni giovanili e studentesche (Blocco e Lotta studentesca).

Il tutto rivolto contro i migranti, neri, rom, barboni, famiglie impoverite e soprattutto contro il movimento giovanile antagonista.

Nello stesso tempo portano avanti programmi di conculcamento culturale cavalcando e mistificando gli ideali della giustizia sociale nonché problematiche anticapitalistiche e antimperialistiche. La loro cultura fascista si sviluppa all’interno di un pensiero idealistico che tende a configurarsi come sistema ideologico autonomo. All’interno di questa ideologia prevalgono alcuni fondamenti che oggi vengono tradotti secondo alcuni principi fondamentali come i concetti di supremazia, di gerarchia, di disciplina. Nell’evoluzione contemporanea viene superato lo stesso concetto si destra, considerandosi trasversali “oltre la destra e la sinistra” o “estremo centro alto”. Alcune organizzazioni portano la mistificazione alle estreme conseguenze qualificandosi nazionalboscevici o nazimaoisti anche se nella sostanza mantengono l’impianto simbolico neofascista.

 

La giustizia sociale trova il suo paradigma nel rovesciamento del concetto di differenza- eguaglianza. Dove la differenza di etnia, di sesso, di capacita’ prescrivono un ordine gerarchico strutturato secondo il principio superiore-inferiore. Con ciò viene negata la relazione con ogni forma di egualitarismo sociale e ciò viene bene espresso dalle ideologie legate al tradizionalismo, al superomismo reazionario, razzismo, comunitarismo, l’antropomorfismo, il vitalismo panico, ecc., le quali esaltano la razza, la stirpe i vincoli d sangue e di suolo, in sostanza da legami naturali e non sociali escludendo ogni vincolo di classe e aborrendo ogni forma di democrazia in quanto livellerebbe i diritti degli individui a prescindere dalle ineguaglianze di supremazia naturale.

 

Da questa impostazione si collocano contro il loro concetto di sistema capitalistico in quanto il mercantilismo genera differenze sul possesso di quantità economiche e

quindi sociali e non antropologiche. Da ciò ne deriva anche la dottrina economica fascista che si pone il superamento del contrasto capitale-lavoro in una loro riconciliazione nel supremo interesse della nazione. Viene contrastata la lotta di classe in quanto portatrice di divisioni in seno al popolo. La traduzione contemporanea di capitalismo si traduce nella definizione di mondialismo dove il centro operativo causa delle attuali crisi e’ dovuta alle emissioni monetarie delle banche con forti accentuazioni complottistiche spesso riferite ad ebrei, massoni e finanzieri apolidi. Senza nessun riferimento al sistema finanziario come parte organica dello sviluppo dei rapporti di produzione capitalistici.

 

I movimenti fascisti che si richiamano all’antimperialismo e per l’autoderminazione dei popoli denotano la loro palese contraddizione. Infatti tutte le esperienze nazionalfasciste e fasciste sono state chiaramente imperialiste. La contraddizione viene dai fascisti superata nella distinzione fra visione imperialistica tipica delle potenze economiche e una visione imperiale basata sulla superiorità della civiltà intesa come romana e cristiana. In quanto organica al concetto di supremazia gerarchica nella funzione di educatrice nei confronti di popoli ritenuti inferiori. A tali impostazioni viene riportato il valore della gerarchia militare, dell’obbedienza e della disciplina che li porta ad esaltare il militarismo. Il nemico principale oggi dopo che gli usa non sono più argine del comunismo sovietico e sono tra i responsabili della sconfitta del nazifascismo considerato il vero portatore della civilta’ europea. Non solo ma gli USA sono visti come imperialismo di natura economica e soprattutto viene considerato gli usa come una nazione multietnica che e’ una delle fondamenta della loro loro impostazione antimultietnica.

 

Se importante e’ conoscere i presupposti culturali del fascismo ancora più importante e’ vederne la funzione sociale e politica nello scontro sociale e politico riconducibile alla lotta delle classi che ne demistifica completamente i presupposti teorici.

Intanto il fascismo e’ un fatto storico, nasce, si sviluppa e si afferma nei momenti di crisi del capitalismo. E la sua formazione culturale fondamentalmente e’ effetto e non causa di questi momenti di crisi. Il fenomeno fascista si restringe o si amplia secondo il grado di crisi che il sistema vive. E sempre si pone al servizio di forze reazionarie o si presenta in prima persona contro ogni movimento progressista e il particolare modo contro possibili avanzamenti democratici anche se formali o alternative di sistema socialista.

All’inizio della loro espansione soprattutto all’inizio di crisi sociali e politiche si limitano ad una esistenza asfittica, sempre impegnate in azioni razzistiche ma con un occhio speciale nei confronti della sinistra principalmente antagonista e comunista. Pericolosi per alcune azioni squadristiche ma poco rilevanti politicamente. In queste fasi cercano di esaltare la parte programmatica idealistica con il tentativo di acquisire consenso soprattutto fra le giovani generazioni. Così accadde con i “fasci italiani di combattimento” e con le prime manifestazioni sessantottine, così accade oggi. Oggi come allora i loro legami con parti reazionarie dell’apparato politico e istituzionale e’ contraddittorio e comunque riguarda solo parti dell’apparato politico in particolare modo il PDL e Fratelli d’Italia e parti dell’apparato istituzionale come e’ stato nel rapporto con la regione Lazio di Storace prima, la Polverini ed Alemanno poi. Ugualmente si stabiliscono legami con apparati dello stato, parti della polizia come clamorosamente e’ stato,dimostrato al G8 e in altri episodi repressivi e con settori dell’esercito come e’ dimostrato dall’impegno dei fascisti in difesa dei due Maro’ arrestati in India.

Man mano pero’ che la crisi sociale e politica come risvolto di una crisi istituzionale ed economica la presenza e le relazioni col variegato mondo del fascismo si estendono. I gruppi fascisti diventano sempre più aggressivi e soprattutto incomincia a configurarsi uno scenario inquietante: da una parte si assiste allo sgretolamento dei gruppi sociali, al rifiuto dei vecchi ordinamenti statuari, si sviluppano ideologie populiste soprattutto fra i ceti medi piccolo borghesi, iniziano le guerre tra poveri, si fa strada l’idea dell’uomo forte al comando. Entro questo scenario si incomincia a intravedere un mare dove gli squali fascisti hanno sempre nuotato a loro agio e dove potrebbero, da una parte, influenzare modificazioni dei livelli democratici formali sul terreno dei metodi elettorali del rafforzamento degli esecutivi, dell’introduzione del presidenzialismo e dall’altra cercare di trovare consensi di massa. Questa e’ una fase che già abbiamo conosciuto durante la strategia della tensione dove in una ipotesi di avanzamento della sinistra in Italia i fascisti ebbero un ruolo diretto e organico con apparati dello stato, dei servizi segreti italiani e stranieri.

Questa e’ la fase tipica di fasi di crisi profonda del sistema dove i poteri economici e politici non sono in grado di dare una prospettiva democratica allo sviluppo capitalistico e sono essi stessi protagonisti oggettivamente e soggettivamente della profonda crisi sistemica. In questo gli esempi storici ci fanno capire la tendenza dell’evoluzione che il quadro complessivo può prendere. La borghesia finanziaria e industriale sa benissimo che di fronte all’impossibilità di reggere la crisi gli si porrà l’alternativa fra il cambiamento dei rapporti sociali verso un superamento del capitalismo o la barbarie. Per mantenere il suo potere non avrà dubbi nello scegliere la barbarie: la barbarie fascista. I mezzi che si adopereranno dipenderanno da chi a questa barbarie si opporrà. Può essere una trasformazione “morbida” di stampo reazionario o un passaggio violento ad un regime fascista di stampo moderno. Comunque sia l’obbiettivo fondamentale dei poteri economici sara’ quello di mantenere lo sfruttamento e dei poteri statuali di togliere le liberta’ individuali, sociali e politiche.

Gli obbiettivi:

– Intervento culturale nei confronti delle nuove generazioni per demistificare l’ideologia dei gruppi fascisti presenti in Italia.

– Formare una rete di difesa nei confronti di aggressioni e di iniziativa per sciogliere gruppi che si richiamano al fascismo

– Smascherare le relazioni di gruppi fascisti con forze politiche, istituzionali, statuali.

Individuare e smascherare finanziamenti di gruppi economici.

– Denunciare forze politiche e associative responsabili di acquiescenza nei confronti del revisionismo storico e partecipi a programmi e scelte autoritarie sul terreno sociale, sindacale e istituzionale come risposta alla crisi.

– Collocazione dell’antifascismo nell’ambito delle forze politiche che si battono contro governi e partiti implicati direttamente o indirettamente in politiche responsabili della crisi.

– Rendere esplicito all’interno dello scontro di classe il legame fra capitalismo, crisi, fascismo.

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