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Venezuela. Dichiarazione- denuncia di Hector Navarro al tribunale disciplinare del PSUV

Questo documento che abbiamo tradotto in italiano è stato tratto dall’originale pubblicato su Aporrea. Fonti dirette e ufficiali ci hanno comunicato che si tratta di una bozza in versione quasi finale che il compagno Hector Navarro aveva inviato per mail al suo avvocato e che é stata illegittimamente sottratta da un hacker su internet e quindi inviata in rete internet e indebitamente pubblicata.

Oggi Navarro ci ha comunicato che la versione definitiva del documento – che non è molto diversa dalla bozza pubblicata – é stata da lui inviata al tribunale di disciplina del Psuv ed è ora in attesa di una risposta e prima possibile la renderà pubblica e ce ne invierà copia che tradurremo. Nel frattempo considerato che il documento é ormai pubblico e che il definitivo non é molto differente manteniamo sul sito il documento ad oggi pubblicato.

Venerdì, 11/07/2014 07:41 PM | Caracas 07 luglio 2014.

Compagni:

Ramon Rodriguez Chacin, Erika Fades, Blanca Eekhout, membri del Tribunale Disciplinare del Partito Socialista Unito del Venezuela.

PRESENTE,-
Io, Hector Navarro Diaz, Carta d’Identità N. 3.714.184, militante attivo del Partito Socialista Unito del Venezuela, agendo fedelmente a quanto previsto dall’Articolo 35 degli Statuti del Partito Socialista Unito del Venezuela, mediante la presente mi rivolgo a voi con lo scopo di dare risposta alla NOTIFICA  emanata da quell’organismo di partito il 25 giugno 2014, in cui mi comunicano l’apertura di un procedimento disciplinare per “via d’ufficio” per “essere presumibilmente incorso in una delle ipotesi contemplate nell’Articolo 36 degli Statuti del Partito Socialista Unito del Venezuela “. Pur sapendo chequello che è in discussione non es un tema solamente giuridico bensì, fondamentalmente, ha natura politica, procederò, mediante questo scritto, a rispondere a voi tenendo conto di entrambi gli aspetti e con l’intenzione di facilitare la comprensione dell’accusa che mi si rivolge e delle circostanze che girano intorno all’insieme delle decisioni associate.

Parte giuridica.

I fatti.

1. Il 24 giugno, nel pomeriggio, ho ricevuto una telefonata dal Coordinatore del Tribunale Disciplinare, Ramón Rodriguez Chacín, con la quale mi comunicava che per decisione della Direzione Nazionale del Partito, ero stato convocato al TribunaleDisciplinare per una lettera pubblicata il giorno precedente e che ero sospeso da ogni attività nel PSUV (con un SMS ho trasmesso la notizia a tutti i militanti e amici del Partito che ho potuto, al fine di scusarmi per non poter adempiere alle moltepliciattività che avevo precedentemente programmato). A Rodriguez Chacín ho ricordato che erano varie settimane che la Direzione Nazionale non si riuniva e semplicemente mi ha spiegato che lui lo sapeva ma che riceveva istruzioni dal Vicepresidente del Partito.

2. Il 25 GIUGNO è datata la NOTIFICA, che mi è stata consegnata ufficialmente ilgiorno 1 di luglio 2014 (ed allora ne ho potuto conoscere il contenuto).

3. La mattina presto del giorno 26, si riunisce la Direzione Nazionale, riunione alla quale non sono stato convocato (mi si stava applicando una sanzione senza essere stato giudicato e pertanto senza diritto alla difesa), e li si tiene una discussione abbastanza curiosa, da quanto ho saputo, perché sono state prodotte accuse contro di me che non hanno nulla a che vedere con quello che si sta giudicando ma che, inoltre, sono tutte assolutamente false e posso dimostrarlo, aggiungendo anche che, ovviamente, mi riservo in futuro qualsiasi azione che mi permetta di vedere risarcito il danno morale sofferto di fronte ai miei compagni della Direzione nazionale del partito che non meritano di essere ingannati in questo modo e che inoltre, in futuro, se non saranno impedite, tali pratiche potrebbero recare danni politici importanti alla nostra organizzazione e persino alla nostra rivoluzione.

La sequenza dei fatti indicati ai paragrafi 1, 2, 3 dimostra che la decisione era stata presa, e persino preparata la NOTIFICA, prima della riunione della Direzione Nazionale: si stava aprendo un fascicolo contro un membro della Direzione Nazionale e si è proceduto, prima della discussione al suo interno, all’implementazione di misure che, per di più, non sono contemplate per statuto in questa fase del processo e che mi hanno posto in una situazione di chiara impossibilità di difendermi.

4. Nella prima parte della NOTIFICA (copia della quale allego a fine probatorio e storico) si dichiara che “conoscendo la lettera pubblicata sui mass media”. Nella mia vita pubblica (ho cominciato la mia militanza politica a 13 anni), sono stato firmatario di moltissime lettere aperte, tanto individualmente come collettivamente, tutte, invariabilmente, relazionate con la ricerca della giustizia e la lotta contro la repressione della quarta repubblica e dell’imperialismo e mai sono stato giudicato per“aver scritto una lettera aperta”, tra le altre, al momento dell’invasione nordamericana a Santo Domingo (1965), o al momento delle lotte per il Rinnovamento Accademicodell’UCV 1968-1969, o durante le perquisizioni all’UCV durante il governo di Rafael Caldera, o quando ci fu l’invasione nordamericana della Cambogia, o quando abbiamo pubblicato, quattro giorni dopo la sollevazione del 27 novembre del 1992 il documento titolato “La UCV al paese. Una proposta alternativa”, o quando abbiamoinvitato al Consiglio Universitario della UCV il Comandante Hugo Chávez. Pubblicare una lettera non può essere un delitto di per sé. Non è neanche stabilito come comportamento sanzionabile negli Statuti del PSUV. Di conseguenza, affermo categoricamente che “pubblicare una lettera” NON E’ UNA IPOTESICONTEMPLATA NELL’ ARTICOLO 36 COME SI AFFERMA nella menzionata NOTIFICA e, di conseguenza, non posso essere sanzionato por quello.

5. Nella seconda parte della NOTIFICA richiama l’attenzione il fatto che la causa è stata “aperta d’ufficio” come sei afferma nella prima parte e, per tanto, non c’è motivo che sia “ammessa”, come si dichiara nella seconda parte, giacché la “apertura d’ufficio” è essa stessa un’ammissione, solo che, la parte che agisce è la stessa istanza(questo è il Tribunale Disciplinare). Si tratterebbe di una azione d’ufficio sel’iniziativa fosse stata presa in prima istanza dal tribunale, però, senza dubbio, latelefonata di Rodriguez Chacín (sopra riferita e della quale ho immediatamente informato molti militanti del partito) spiegandomi che era per istruzioni date dalVicepresidente del partito, è una indicazione del fatto che non si stava procedendo”d’ufficio” e questo evidenzia una presunta manipolazione del fascicolo che, alla fine, potrebbe gettare dubbi sullo stesso verdetto.

In aggiunta a questa seconda parte, quando si fa riferimento a “le prove preliminari conosciute”, bisogna chiedersi: conosciute da chi? quali sono queste prove? Come s’interpreta l’attributo preliminari? Che poi potrebbero comparire altre prove, e altre  e altre, e così fino all’infinito, come il famoso computer di Reyes in Colombia? Come potrei agire in mia difesa di fronte ad accuse che non conosco? Questa maniera di agire mi colloca, dal punto de vista giuridico, in evidente posizione di impossibilità a difendermi e viola in maniera lampante l’Articolo 49, Comma 1, della Costituzionedella Repubblica Bolivariana del Venezuela che recita testualmente:

“Articolo 49. Il giusto processo si applicherà a tutte le pratiche giudiziarie e amministrative, di conseguenza:

1. La difesa e l’assistenza giuridica sono diritti inviolabili in tutto lo stato e grado dell’istruttoria e del processo. Tutte le persone hanno diritto a che vengano loro notificate le accuse per le quali sono imputati, ad accedere alle prove e a disporre del tempo e dei mezzi per esercitare la loro difesa. […]

2. Tutti sono presunti innocenti finché non si provi il contrario.”

Alla luce del testo costituzionale citato, il comma 2 dell’Articolo 49 è molto chiaro nel precetto di “presunzione d’innocenza” e, quindi è necessaria un’altra domanda: Sospendendomi dalle mie funzioni nel Partito, per istruzioni del vicepresidente Diosdado Cabello (secondo l’informazione data da Rodriguez Chacin), che è una delle sanzionipreviste dall’Articolo 36, comma 2 degli Statuti del PSUV, non mi si sta applicando una sanzione senza avermi giudicato e, contemporaneamente, senza diritto alla difesa?

6. La terza parte della NOTIFICA in primo luogo assume come propria e ratifica la supposta istruzione impartita dal 1° Vicepresidente Diosdado Cabello di sanzionare senza precedente giudizio quando ordina di “notificare al cittadino, 1° VICEPRESIDENTE DEL PARTITO SOCIALISTA UNITO DEL VENEZUELA,che il militante, di cui si tratta, è sospeso da ogni militanza ed attività politica a nomedel PSUV fintanto che duri questo processo ed è stata notificata al direttivo Nazionalel’apertura del procedimento disciplinare…”

Due sono le osservazioni e in relazione a questa parte della NOTIFICA: In primoluogo si ordina, ora per iscritto, l’applicazione della sanzione senza precedente giudizio. In secondo luogo, si menziona un “direttivo Nazionale”, e questo evidenziala mancata conoscenza da parte di quelli che mi stanno giudicando e che fanno parte del Tribunale Disciplinare (anche se la NOTIFICA è firmata solo da Rodriguez Chacín), o della persona che ha redatto tale documento, della Struttura del Partito Socialista Unito del Venezuela e, di conseguenza: questa persona sarà un militante o una militante del glorioso PSUV? Sono sotto il giudizio dei miei giudici naturali, come richiede la Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela al comma 4 del succitato Articolo 49?

7. Venerdì 27 giugno 2014, in un’attività portata avanti nello Stato di Guárico alla presenza del coordinatore del Tribunale Disciplinare Ramón Rodríguez Chacín, questi ha affermato, secondo quanto riferisce il quotidiano Correo del Orinoco di sabato 28 giugno: tutte lerivoluzioni “hanno avuto il loro Trostki”. Questa è una affermazione che, proveniente da un alto dirigente del Partito Socialista Unito del Venezuela, merita una analisi approfondita ecompleta. Soprattutto quando si conosce la storia. Indipendentemente dagli anni trascorsi e dal fatto che in qualche modo la storia ha recuperato Trostki, e che, d’altro canto, non si può negare il ruolo di Stalin nella lotta e nella vittoria contro il fascismo durante la seconda guerra mondiale, il compagno Nicolás Maduro è stato definito dal nemico come Stalin. È necessaria, perciò, un’altra domanda: Se io sono il Trotski, secondo Rodriguez Chacín, lui sta suggerendo che il Compagno Nicolás Maduro è uno Stalin, concordando quindi con il nemico? Rodriguez Chacín suggerisce quindi per me (ripeto: alla luce della storia) una sortecome quella di Trostski? D’altro canto, se Rodriguez Chacín è il coordinatore del TribunaleDisciplinare, non starà incorrendo in una mancanza grave ai suoi doveri di giudice manifestando pubblicamente, prima del giudizio elementi sostanziali dello stesso? Non mistarà dichiarando colpevole, come in effetti ha fatto, prima ancora che io, l’accusato, sia ascoltato dal tribunale?

Parte politica.

1. Dal punto di vista politico la prima cosa che dobbiamo segnalare è che funzionano sempre meno le istanze nelle quali si può portare avanti una vera discussione collettiva sui differenti problemi che riguardano il governo  e la stessa vita del Partito.Questo succede proprio nei momenti più critici della nostra vita istituzionale, politicae persino personale, con la dipartita del nostro Comandante Hugo Chávez e  nei giorni e mesi successivi, le convocazioni della Direzione Nazionale si sono fatte sempre più scarse e, d’altro canto, quando ci sono state, la maggior parte del tempo è stata dedicata a preparare la conferenza stampa corrispondente. Probabilmente non arrivanoa cinque le riunioni effettuate da quell’organismo tra i mesi di giugno e dicembre del 2013… proprio l’anno della morte del Presidente Chávez. La conseguenza de ciò è che non funzionano gli organismi collettivi democratici di direzione a nessun livello(salvo molto onorevoli eccezioni). La Direzione Nazionale è stata rimpiazzata da una istanza denominata Alto Comando Politico anche se (questo posso dimostrarlo) in nonpoche opportunità lo stesso compagno Nicolás Maduro (probabilmente senzaintenzione) presenta i membri di quell’istanza come se loro fossero membri (eletti dalla base) della Direzione Nazionale. Però, quando noi veri membri eletti della Direzione Nazionale ci riuniamo con i militanti di base, accade frequentemente, accade troppo frequentemente, che ci attribuiscano erroneamente le decisioni di quella istanza la cui composizione, inoltre, è sconosciuta salvo in alcuni casi (devo annotare qui che, almeno per quello che io ho potuto osservare, tutti noi membri della Direzione Nazionale siamo stati solidali con tali decisioni, praticamente come se fossero nostre).

2. In secondo luogo, quel partito fondato da Chávez e che lui sognava come uno strumento per costruire il socialismo, quella democrazia socialista proprio come lui diceva durante il  Golpe de Timón, “deve essere veramente nuovo, e una delle cose essenzialmente nuove nel nostro modello è il suo carattere democratico, una nuova egemonia democratica e questo obbliga noi a non imporre, bensì a convincere“ E quel messaggio era solo per il resto della società o era specificamente per il Partito? E come convincere se non si aprono molteplici spazi per la discussione? Tutto ciò è in relazione con  l’applicazione pratica dell’Articolo 5 degli Statuti, che aveva una buona intenzione nella sua proposta, ma che poi è venuto costituendo, nella pratica, una negazione a quella necessaria ricerca nella costruzione della nuova società socialista;per questo mi permetto di proporre che, alla luce della Plenaria  del congresso del Partito che si terrà in questo stesso mese di luglio, si proponga un nuovo Articolo 5, un democratico e democratizzatore Articolo 5, per gli Statuti che, inoltre, abbiacorrispondenza con quello che stabilisce la nostra Costituzione all’Articolo 67 sulla associazione dei cittadini a fini politici. Lo strumento per la costruzione della societàsocialista, profondamente democratica, non può negare a sé stessa la propria democrazia.

3. In terzo luogo devo segnalare che rifiuto IN TOTO alcuni interventi che hanno avuto luogo nella riunione della Direzione Nazionale della mattina del giorno 26 giugno e dei quali ho avuto notizia (insisto nel fatto che mi spettava essere convocato a quella riunione per lo stesso diritto che ha qualsiasi altro membro eletto della stessa). Non farò i nomi di nessuno, perché questa non è la modalità tra rivoluzionari, tra compagni, ma devo dire che hanno usato sfacciate menzogne, con sfoggio di retorica propria di psichiatri professionisti, per danneggiare la mia immagine di uomo impegnato da sempre nella rivoluzione, impegnato con Chávez. Si è sfacciatamente mentito sulla composizione del Comando Zamora dicendo che io ho avuto una qualche responsabilità nello stesso. NO: POSSIAMO VEDERE I REPORT DEI MASS MEDIA SULL’ATTIVITA’ CON IL COMANDANTE CHÁVEZ NELTEATRO MUNICIPALE E VEDREMO CHE IO NON HO FATTO PARTE DIDETTO COMANDO. MI HANNO ASSEGNATO LA RESPONSABILITA’ DIAFFIANCARE (NEANCHE SONO STATO RESPONSABILE DIRETTO) NELLO STATO DI VARGAS, MISSIONE CHE HO PORTATO A TERMINE A CABALIDAD INSIEME AL COMPAGNO VIELMA MORA CHE, DI FATTO, ERA IL RESPONSABILE DI QUELLO STATO. CHI, INVECE, ERA DAVVERO IL RESPONSABILE, SECONDO IN CAPO DEL COMANDO DOPO IL COMANDANTE CHÁVEZ, E’ STATO IL SIGNOR JORGE RODRÍGUEZ,ALL’EPOCA VICEPRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Il Comando Zamora era composto, secondo la nota di stampa che allego (ARTICOLO | 9 OTTOBRE 2007, 8:05PM | di LUIGINO BRACCI).
“Il comando è composto, inizialmente, dal Vicepresidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Jorge Rodriguez, il deputato Carlos Escarrá, il presidente di Telesur, Andrés Izarra, il governatore dello stato di Miranda, Diosdado Cabello, la deputata Gabriela Ramírez e il ministro del Potere Popolare per le Relazioni EstereNicolás Maduro. Inoltre, il ministro del Potere Popolare per la Comunicazione e l’ Informazione, William Lara, la viceministra di Gestione Comunicazionale eInformazione, Helena Salcedo e il deputato Darío Vivas. La cerimonia del giuramento si tiene nel Teatro Municipale di Caracas.”

A un certo punto, nelle istallazioni de La Viñeta, si è fatta la necessaria discussionedel bilancio dell’attività e si è concordato che avremmo dovuto mettere i nostri interventi a disposizione per la relazione del Presidente Chávez. Non ho mai saputo quali sono state le conclusioni di quell’attività. In questo momento andiamo a cercare e dove i responsabili di quella sconfitta, l’unica subita Comandante Chávez? Bene, abbiamo indizi per condurre tale indagine!

4. Devo anche dire che, continuando quella pratica perversa della diffamazione basata su facciate menzogne, mi è stata attribuita la responsabilità della crisi elettrica del  2012 che “ci ha quasi fatto perdere le elezioni”.  Al rispetto devo dire, di nuovo, che mi dispiace che la menzogna diventi strumento della politica e ancora di più tra coloro che si suppongono compagni nella ricerca dell’obiettivo comune del benessere del nostro popolo, della sovranità, del socialismo. Io ero in quel momento Ministro dell’Energia Elettrica e NON PRESIDENTE DI CORPOELEC. Ci sono vari rapporti scritti (che era quanto io potevo fare nella mia qualità Ministro dell’Energia Elettrica non abilitato a prendere decisioni operative sulla corporation) emessi al Presidente Chávez circa la situazione esposta (che è cominciata di sicuro veri anni prima del mio arrivo al Ministro dell’Energia Elettrica) e l’ultimo dei quali è stato inviato direttamente nelle sue mani, per mezzo di suo fratello Adán Chávez, su sua richiesta,quando lui si trovava convalescente a Cuba. La situazione l’ho fatta presente anche nella Direzione Nazionale in tre opportunità, come sono sicuro che ricordano i membri del corpo (incluso chi ora irresponsabilmente fa l’accusa). L’ho fatto anche davanti al Consiglio dei Ministri e, siccome non era più stato convocato lo Stato Maggiore dell’Elettricità, ho inviato un punto di considerazione al Presidente Chávez,chiedendo che mi permettesse di convocarlo, ricevendo risposta positiva dal Vicepresidente Elías Jaua, che lo convocò. E’ quindi dimostrato dai fatti che sono stato un irresponsabile nelle mie funzioni di Ministro dell’Energia Elettrica o si trattaesattamente del contrario? Si può utilizzare impunemente un argomento senza valore, come questo, per screditarmi davanti ai miei compagni della Direzione Nazionale?

5. Non cessa di richiamare l’attenzione il fatto che, malgrado l’appello sincero del Presidente e Compagno Nicolás Maduro ad andare verso un dialogo, un incontro, alla discussione piena e sincera tra compagni, non solo mi è stata inviata questa NOTIFICA, ma per di più è stato continuo, persistente l’uso di epiteti e termini squalificanti nei discorsi di alcuni dei nostri dirigenti.

Richiesta.

Per concludere questo scritto difensivo, faccio a codesto tribunale le seguenti richieste:

1. L’inibizione di Rodríguez Chacín quale membro del Tribunale Disciplinare agli effetti del processo nei miei confronti.

2. Che siano immediatamente rese prive di effetti la misure prese contro di me che mi escludono dalla militanza nel PSUV.

3. Che si dichiari il non luogo a procedere nel processo iniziato contro di me.

4. che si apra la possibilità reale di un dialogo franco, democratico e sincero, come ha proposto il Presidente Nicolás Maduro.

5. Che, sulla base dell’Articolo 38 (Regole Etiche) degli  Statuti del PSUV, specialmente del comma 9, si applichi una sanzione morale a coloro che, per danneggiare il mio buon nome di rivoluzionario e di uomo impegnato in questo processo, hanno usato menzogne, pur conoscendo bene la verità, durante la riunione della Direzione Nazionale della mattina del 26 giugno del 2014.

6. Che si ascoltino le proposte del Professor Jorge Giordani, compagno impegnato da tutta la vita nella liberazione nazionale e nel socialismo e, in particolare, con Chávez.
Al fine di permettere la conoscenza di queste argomentazioni, nello stesso momento in cui consegno questo documento difensivo nella sede della Direzione Nazionale del PSUV, sede ufficiale del Tribunale Disciplinare, in tempo utile, invio copia di questa comunicazione alla totalità dei membri della Direzione Nazionale che hanno mantenuto una presenza regolare e disciplinata nelle riunioni convocate dalla Direzione Nazionale del Partito.

È giustizia che aspetto, a Caracas il sette del mese di luglio del 2014.

Héctor A. Navarro Díaz

* Héctor Navarro Díaz: E’ stato varie volte ministro nel Governo del presidente Hugo Chávez. E’ stato a capo dei ministeri di: 1) Educazione, Cultura e Sport nel 1999; 2) Educazione Superiore nel 2002; 3) Scienza e Tecnologia e Innovazione nel 2007; 4) Educazione dal 2009 e 5) Energia Elettrica. Ha affiancato il Comandante Chávez dagli inizi del suo governo. Membro della Direzione Nazionale del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV). Ingegnere elettrico, con dottorato an Manchester, Inghilterra. Autore di almeno due brevetti internazionali nell’area della tecnologia. E’ stato professore della Facoltà d’Ingegneria della UCV. È anche stato deputato e presidente del Parlamento Andino, Capitolo Venezuela. Ha presieduto la Commissione di Controllo dell’Assemblea Nazionale e la Commissione di Politica Estera.

 

 

Traduzione Rosamaria Coppolino – Fonte: http://www.nuestra-america.it/

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