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Califfato: una nuova guerra al terrorismo è iniziata. Intervista a Loretta Napoleoni /2

La seconda parte dell’intervista realizzata da TgValleSusa. Potete trovare qui la prima parte. Qui torna al centro il problema della crisi capitalistica (Che la Napoleoni definisce “pos-capitalista”) e di “un sistema che non funziona pià”, condannato all'”autodistruzione”.

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Cambiamo argomento. L’Europa: ossessione dell’austerity e dei parametri. Le nuove regole dell’Esa 2010 tenteranno di abbellire la situazione. A Livello economico abbiamo sempre il PIL come misura del ‘benessere’ e, da tempo, si parla di alternative per misurare la condizione reale di una popolazione. E’ possibile cambiare questi paradigmi di valutazione dal Suo punto di vista?

Certo avrebbe senso. Però non esiste un numero. Il grande vantaggio del Pil è che è un numero. Ed è comparabile. Confrontando i numeri del Pil tra due paesi puoi avere una misura velocissima della differenza tra i paesi. Il Pil non è necessariamente un’istantanea vera di quello che succede anche se, come nel caso dell’Italia, il fatto che un Pil sia negativo ti assicura sull’idea che il paese non gode di buona salute. Se invece di usare questo numero, che è certamente riduttivo (puoi avere una paese come l’Arabia Saudita dove c’è un grandissima discriminazione per cui hai la famiglia reale che è ricchissima e poi ci sono i poveri) si usano altri per sostituirlo, ci vorrebbero una serie di numeri; sicuramente il Pil non fotografa la reale situazione. Qui in America puoi avere un buon Pil ma non hai l’assistenza sanitaria. Se ti ammali e non hai la copertura assicurativa sono problemi. Problemi ci sarebbero anche nel comparare i paesi in via di sviluppo con i paesi sviluppati. Se non usi il Pil ma una serie di altri indicatori diventa più difficile fare delle comparazioni.

 

Quali sono le difficoltà del mondo economico nel considerare la felicità e il benessere individuale come parametri imprescindibili per pianificare strategie economiche?

Questi sono dei parametri ‘occidentali’. La felicità e il benessere sono termini che appartengo al momento storico del passato, della fine della II guerra mondiale. Anche se gli Americani la felicità l’hanno messa nella Costituzione, se si guarda il mondo c’è più povertà e sofferenza che benessere. Questo è un pensiero dell’occidente ma questo è una piccola parte del mondo e, tra l’altro, sempre meno importante. Non ce ne rendiamo conto ma abbiamo una visione del mondo che è ancorata ai film del neorealismo italiano. Quel momento storico è passato. Ora siamo in una situazione di crisi post capitalistica, di un sistema che non funziona più. Si parla di recessione e stagnazione ma il Giappone sono quasi trent’anni che è in questa situazione nella quale siamo noi ora. Allora vuol dire che il sistema non funziona. Noi (Italia) siamo in questa condizione dal 2007.

 

Una situazione post capitalistica che si affida a presupposti economici che si rivelano inefficaci o fallaci come nel caso europeo. Chi o cosa può condurci fuori da questa situazione?

Non ne vedo nessuno. Sono molto pessimista in questo. Stiamo vivendo in un sistema che non funziona più e come tutti i sistemi che non funzionano devono auto distruggersi. Non c’è una soluzione o un nuovo modello. C’è il modello cinese che è sempre un modello capitalista e funziona lì da loro perché è un paese in via di sviluppo. La Cina è dove eravamo noi negli anni ’60. Il Giappone invece si trova dove ci troveremo noi nel 2030. L’esempio della Siria è illuminante. Era un paese che funzionava. Il periodo d’oro post bellico non può tornare. A meno di nuove guerre.

 

Rischiamo di avere un sistema che implode o che si autodistrugge attraverso delle guerre?

Abbiamo avuto molte guerre: Jugoslavia, Bosnia, Kosovo e sono state commesse le stesse atrocità che accadono ora. L’Iraq è in caduta libera, la Siria completamente distrutta. L’Ucraina stessa cosa. Tutta quanta la Cecenia non esiste più. Idem Afganistan. E da tutte queste macerie non è emerso nulla. Non è come dopo la II guerra mondiale: gli Americano hanno vinto, Hitler è stato eliminato e si è ricominciato. Niente di tutto questo. Non c’è il bene e il male ci sono solo devastazione e macerie e tutto rimane lì.

 

E dopo le macerie a nessuno più importa del dopo.

Si. Dopo, la risposta sono gli Islamici. E impongono la loro legge. Le donne sono cittadine di seconda classe, il velo, etc etc e impongono la Sharia. E’ una vera e propria regressione premoderna.

 

Il gruppo Bildelberg e la Trilaterale sono gruppi cui viene attribuita l’influenza sulle sorti del mondo. Cosa ne pensa lei di queste organizzazioni? Hanno davvero un ruolo nell’economia mondiale? Sono più un mito o una realtà occulta?

Secondo me è più mito. Forse erano più forti prima, in un altro contesto ma non adesso, Dal punto di vista finanziario sicuramente, fanno i soldi a palate, hanno i loro agganci. Ci sono situazioni analoghe però. Vedi l’Italia, la potresti considerare come un piccolo Bildelberg: in fondo governano sempre gli stessi e i risultati sono assolutamente pessimi. Non sono riusciti a risolvere il problema del debito pubblico; alla fine pensano solo ai loro interessi personali. Il Bildelberg in realtà funziona come trampolino di lancio per fare ancora più soldi. Non importa come: se fanno i soldi sulle macerie di qualche paese a loro non importa nulla. Sono organizzazioni che non hanno come scopo la solidità del mondo.

 

La prospettiva italiana vista dall’America: siamo al terzo governo senza elezioni e con indicatori economici sempre più negativi.

Secondo me Renzi sarà una delusione. Non ha fatto nulla. Renzi fa spettacolo e non ha fatto nulla di concreto. Non si è nemmeno capito questi 80 euro se continua a darli o meno e da dove prende i soldi. L’Italia appare sempre di più come un paese medio orientale gestito da oligarchie. Mi ricorda molto la Siria. Laggiù la violenza è esternalizzata con le armi, qui con il linguaggio. Rischi di passare da una vita vivibile alla povertà assoluta ma piano piano, senza accorgetene.

 

Il suo prossimo libro?

Tratta dello Stato Islamico. L’ho terminato in questi giorni. Uscirà in formato e-book a ottobre e in formato cartaceo in dicembre ma qui in America. Purtroppo non Italia, al momento, mi hanno detto che è un argomento che non interessa…

da http://www.tgvallesusa.it

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