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Petro Simonenko (Partito Comunista): “Le elezioni in Ucraina non sono democratiche né legittime”

La farsa elettorale in Ucraina si è consumata. E si è consumata in un clima di intimidazione, aggressione e criminalizzazione di chiunque non si allinei al clima di isteria ultra-nazionalista e bellica, mentre si prepara la messa al bando del Partito Comunista e di altre forze democratiche del paese, e nel Donbass continua ad infuriare la guerra scatenata dal governo golpista al servizio dell’imperialismo e condotta, con modalità feroci che ricordano i tempi dell’aggressione nazista, anche da bande di criminali fascisti. In questo contesto, peraltro secondo dati verosimilmente gonfiati e manipolati, si sarebbe recata alle urne solo la metà degli elettori di questo paese sprofondato nella più pesante crisi economica e sociale della sua storia recente. E non servono certo i servizi trionfalistici sulla “vittoria degli europeisti” propinatici dall’apparato mediatico dominante di casa nostra e degli altri paesi occidentali a mascherare il fallimento di questa operazione di regime, che il Partito Comunista di Ucraina ha giustamente definito “non democratica e non legittima” già alla vigilia dello svolgimento della consultazione.

Anche per contrastare questa campagna di disinformazione, in attesa di fornire nei prossimi giorni, un quadro più dettagliato dei risultati di questa “consultazione elettorale”, proponiamo ai nostri lettori la presa di posizione del segretario dei comunisti ucraini, illustrata nel corso dell’incontro con una delegazione di euro-parlamentari, alla vigilia della votazione. Augurandoci che serva a fare sufficiente chiarezza sulla tragedia che sta vivendo l’Ucraina e che dovrebbe turbare le coscienze di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della democrazia nel nostro continente.

“A prescindere dal risultato della votazione, il Partito Comunista non considera queste elezioni né democratiche né legittime”, – ha dichiarato il leader dei comunisti ucraini Petro Simonenko durante l’incontro con la delegazione dei deputati del Parlamento Europeo, svoltasi il 25 ottobre a Kiev.

Parlando ai deputati europei e rispondendo alle loro domande, Petro Simonenko in particolare ha rilevato che, sia per come è stata avviata la campagna elettorale che per le condizioni in cui si è svolta, il futuro parlamento è reso illegittimo e tale da non riflettere la reale diversità di opinioni e aspettative dei cittadini del paese.

“La politica criminale delle nuove autorità ucraine, che ha portato alla perdita della Crimea e allo scatenamento della guerra nel Donbass, ha condizionato radicalmente tutta la campagna elettorale. Oltre al fatto che i cittadini di una parte significativa dell’Ucraina e della Crimea sono stati privati della possibilità di prendere parte alle elezioni e di esprimere la propria volontà, milioni saranno costretti a votare sotto la minaccia delle armi, e non in senso figurato”, – ha detto il leader del PCU.

Petro Simonenko ha anche ricordato ai deputati europei che, durante la campagna elettorale, con l’utilizzo di gruppi armati neonazisti e della destra radicale, sono stati brutalmente perseguitati coloro che si permettono di manifestare opinioni diverse dal punto di vista ufficiale in merito al destino del paese.

“In questa campagna elettorale hanno fatto ricorso a qualsiasi mezzo. Ricatti, minacce di violenza fisica, sequestri e torture. In modo particolarmente cinico, le autorità oligarco-nazionaliste hanno vessato gli attivisti del Partito Comunista. I nostri candidati a deputato e i propagandisti sono stati più volte aggrediti, anche con la partecipazione dei cosiddetti organi di ordine pubblico, che di fatto si sono trasformati in sezioni della “polizia politica” in analogia con la Gestapo”, – ha affermato Petro Simonenko, rispondendo alle domande dei deputati del Parlamento Europeo.

Il leader del Partito Comunista di Ucraina ha anche ricordato che, fin dall’inizio l’attuale governo si è proposto di annientare il Partito Comunista.

“E ciò è comprensibile, dal momento che solo il Partito Comunista è l’unico partito che si colloca in opposizione ideologica e politica al regime al potere. Non a caso, su ordine dei leader del Majdan le nostre sedi sono state sequestrate e date alle fiamme. Non a caso è stata approvata la legge incostituzionale, per cui il nostro gruppo parlamentare è stato sciolto alla Rada Suprema e, in tal modo, tre milioni di cittadini che avevano votato per noi nel 2012 sono stati privati del diritto legale di voto in parlamento. Non a caso il governo, sulla base di accuse fabbricate ad arte, ha allestito un tribunale politico, allo scopo di proibire il Partito Comunista. Un tribunale, che gli avvocati europei hanno definito “dell’inquisizione”, – ha rilevato il leader dei comunisti ucraini.

Inoltre, è sufficientemente evidente che il regime non è ancora sicuro della sua vittoria e si prepara a brogli su larga scala. A tal scopo sono state stampate 10 milioni di schede in più, e apertamente e sfacciatamente si sta compiendo una manipolazione del numero degli elettori e l’utilizzo dei voti di “anime morte”. In tutto il paese è stata creata una “rete parallela” e sono stati installati server per la correzione dei risultati elettorali a favore della giunta.

“In tal modo, – ha dichiarato Petro Simonenko a conclusione dell’incontro con i parlamentari europei, – è venuto il momento di rimuovere il “paraocchi” e riconoscere che le elezioni anticipate in Ucraina non possono essere riconosciute come democratiche e legittime. Queste elezioni sono le più sporche e le più corrotte di tutta la storia dell’Ucraina”.

Fonte: http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/24674-petro-simonenko-le-elezioni-in-ucraina-non-sono-democratiche-e-legittime.html
Traduzione di Mauro Gemma

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