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Quando ci dicevano “non serve a niente”…

Nel casino di questi giorni non abbiamo avuto modo di commentare una delle cose più INCREDIBILI che è successa. Il Governo ha abolito i voucher! Uno dei suoi assi portanti in tema di lavoro è stato levato di mezzo da un giorno all'altro. In trent'anni si tratta di una delle prime volte in cui una "riforma" del lavoro va in senso migliorativo e non peggiorativo! Che è successo, quelli del PD son diventati buoni? Poletti, che è sempre il ministro di Renzi e del Jobs Act, è forse impazzito? NO: semplicemente volevano evitare che ci fosse un altro referendum che li mandasse definitivamente a casa! Era appena uscita, infatti, la data del referendum che avrebbe sancito l'abolizione dei voucher. Il rischio di "riscaldare" il popolo ed esporsi a una disfatta, per questo Governo fragilissimo, era troppo alto. Per cui hanno deciso – pur di restare fino al 2018 – di levare il problema di mezzo (tanto, passato questo scoglio, contano di inventarsi qualcosa di simile e dare così un nuovo contentino ai padroni).

 

COSA CI INSEGNA QUESTA STORIA? Che la battaglia sul referendum, che mobilitarsi per il NO il 4 dicembre, è stato politicamente decisivo. Quando iniziammo la campagna referendaria molti furono perplessi. Tanti erano rassegnati e dicevano "non serve a niente", altri, grandi rivoluzionari a parole, dicevano che per quella via non sarebbe cambiato nulla (non si capiva però che altro avremmo potuto fare). Bene, il popolo si espresse, Renzi perse sonoramente, e le conseguenze in soli tre mesi e mezzo sono state:
– Renzi a casa, sconfitto uno dei governi più antiproletari di sempre, e che in meno tempo aveva fatto più "riforme" peggiorative delle nostre condizioni di vita;
– nuovo governo del PD totalmente paralizzato e che addirittura deve cancellare alcuni punti centrali del suo operato per paura di essere travolto;
– il PD, partito diventato uno dei principali blocchi politici della borghesia, "garanzia" del sistema, totalmente in crisi e spaccato, con un pezzo che se n'è andato.
E potremmo continuare… Ma per il momento ci fermiamo qui, perché quello che ci interessava è soprattutto ricordarci di quello che abbiamo ottenuto, valorizzarlo, prendere coscienza della nostra forza di mobilitazione. Certo, la situazione è confusa e governano sempre loro, dobbiamo lottare, perché da un punto di vista economico e sociale siamo a pezzi. Dobbiamo anche lavorare molto per federare realtà popolari da tutta Italia, e costruire il nostro potere, quello delle classi popolari, che imponga ai governanti la giustizia, l'equità, la libertà.
Però qualcosa si è messo in moto, ed è bene che tutti lo sappiano! #poterealpopolo!

 

p.s. Naturalmente si deve sapere che ora il governo vuole introdurre i mini-jobs alla tedesca. A lucha continua..

 

 

 

 

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