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Brescia. Il comunismo ai tempi dell’Unione Europea

Venerdì 25 ottobre alle ore 20.45  al CentroSociale 28 maggio via Europa 54, Rovato (BS), dibattito pubblico con:
Francesca Parmigiani ANPI Brescia
Lamberto Lombardi segretario del PCI di Brescia
Alberto Marino PRC Brescia
Giorgio Cremaschi portavoce nazionale di Potere al Popolo

parleremo di COMUNISMO AI TEMPI DELL’UNIONE EUROPEA
L’identità comunista declinata al presente, ma in continua evoluzione, deve ispirarsi alla famosa frase di Thomas Sankara e avere il coraggio d’inventare l’avvenire!
La grande maggioranza del Parlamento dell’Unione Europea il 19 Settembre 2019, con uno schieramento che comprende forze reazionarie di estrema destra, liberaldemocratici, democristiani, socialdemocratici, europeisti e sovranisti, ha votato l’equiparazione di comunismo e nazismo con un’infame operazione di revisionismo storico.
Lo ha fatto affermando che la seconda guerra mondiale sarebbe scoppiata per pari responsabilità della Unione Sovietica e della Germania nazista, la battaglia di Stalingrado sarebbe solo un episodio marginale di essa e la liberazione dell’Europa sarebbe merito degli americani.
Il Parlamento UE, che condanna assieme comunismo e nazismo, si guarda bene dall’usare la parola fascismo, che nel suo lunghissimo documento non compare mai.
Questa vergognosa risoluzione ha lo scopo di giustificare il fascismo e colpire il comunismo, anche se qualcuno che si dichiara di sinistra, anche estrema, fa finta di non aver capito e sostiene che la condanna europea sarebbe solo per lo stalinismo e non per il comunismo.
Questo pensiero unico ha espulso dalla politica europea una sua componente fondante, il socialismo inteso come limitazione del potere del mercato per il raggiungimento dell’eguaglianza sociale, e ha messo fuorilegge ciò che ostacola il dominio del libero mercato bollandolo come vecchio e regressivo.
Ora l’anticomunismo dà veste ideologica alla caccia alle streghe, esattamente come il maccartismo negli USA degli anni Cinquanta, che servì a perseguitare pensiero critico e lotte sindacali.
Il voto del parlamento UE è un’opera di falsificazione storica,
ma la domanda di fondo è: perché essa viene fatta e perché proprio oggi? Perché torna virulento l’anticomunismo in Europa, quando non c’è neppure in lontananza una presenza comunista tale da poter minacciare qualcuno o qualcosa?
È questo che dobbiamo chiederci.
E’ essenziale per combattere questa fabbrica del falso e questa dittatura dell’ignoranza, come spiegava Gramsci: ”conoscere gli arnesi dei nostri nemici” perché questa conoscenza renderà possibile “progredire muovendo da un senso di distinzione, di distacco e di indipendenza”.

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