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I governi e i Capi di Stato dell’Unione Europea , sotto il ricatto dei mercati finanziari e su richiesta della BCE, hanno firmato un nuovo Trattato sulla stabilità economica, hanno deciso un nuovo patto fiscale: hanno sovvertito il costituzionalismo democratico con i suoi principi di libertà, uguaglianza sociale e democrazia, espressi nella  nostra Costituzione.
Il nuovo patto fiscale mira, a solo vantaggio di banche e finanza, a fare pagare il debito pubblico ai popoli: in venti anni si deve abbatterlo fino al 60% del PIL. E si deve sempre garantire che il deficit annuale non superi lo 0.5%.
Il debito si abbatterà con il continuo taglio della spesa per i servizi sociali e svendendo il patrimonio pubblico e i beni comuni.
Sanità, istruzione, previdenza, e assistenza saranno cancellate. È successo con le ultime manovre di Berlusconi e Monti, 81 miliardi in tre anni, che hanno tagliato pensioni, stipendi salari e servizi pubblici.
Energia, trasporti, raccolta dei rifiuti, tutti i servizi pubblici saranno privatizzati: i ricchi saranno sempre più ricchi e le disuguaglianze sociali si allargheranno.

Il nuovo patto fiscale impone all’Italia di pagare in vent’anni circa 940 miliardi di euro, 47 miliardi ogni anno, vale a dire il 3% circa del PIL annuale: le prossime generazioni saranno caricate di un peso finanziario che le renderà schiave della finanza e delle banche.

Altro che padri contro figli! Altro che garantiti contro non-garantiti!
Lavoratori e precari, donne e giovani tutti saranno più sfruttati e più poveri.

Noi il debito non lo paghiamo
Banche, finanza, patrimoni devono essere tassati.
La ricchezza va ridistribuita per creare lavoro e garantire i diritti sociali.

Il nuovo patto fiscale europeo dell’UE, uccide la democrazia perché impone di scrivere in Costituzione il pareggio di bilancio per:
legittimare a livello costituzionale le politiche liberiste,
imporre la privatizzazione dei servizi pubblici  e dei beni comuni aprendoli allo sfruttamento del mercato a favore del profitto dei privati,
impedire che Comuni, Regioni e Stato possano intervenire nella gestione dell’economia e nel garantire servizi pubblici per tutti/e − lo Stato sociale è così definitivamente demolito.
 Il Parlamento − con l’accordo di PD, PdL e terzo Polo − ha già votato una prima volta la modifica dell’art.81 della Costituzione.
Esistono vie costituzionalmente legittime – referendum di indirizzo e referendum secondo l’articolo 138 della Costituzione – a garanzia di decisioni democratiche
Con questa petizione chiediamo di far svolgere due referendum popolari  perché tutti e tutte possano decidere sul nuovo Trattato europeo, il nuovo patto fiscale, e sulle modifiche dell’articolo 81 della Costituzione
                                          
                                                          Noi vogliamo decidere

Comitato No Debito
scaricate il modulo per la raccolta delle firme su www.nodebito.it

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