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Referendum elettorali: più quesiti dalla parte degli elettori

Era nell’aria. Di fronte agli interessi di parte delle formazioni politiche maggiori, beneficiarie della putrida stagione maggioritaria seguita al referendum elettorale del 1993, lo strumento del referendum appare oggi come l’unica soluzione praticabile per poter rispondere alla necessità di rimettere mano al delicato meccanismo dell’esercizio della quota di sovranità in capo ad ogni singolo cittadino.
Non è una questione che riguarda i partiti, questo o quel singolo partito, bensì tutti noi e la possibilità di esprimere un diritto di voto libero dai condizionamenti e da quelle alchimie matematiche che negli ultimi anni hanno permesso di far ottenere facili maggioranze parlamentari a forze politiche che non godevano del consenso della maggioranza degli italiani.

Una semplificazione del quadro politico che non ha peraltro prodotto maggiore efficienza, ma che ha però determinato un ceto politico insofferente ed arrogante, in grado solo di riempirsi la bocca con fantomatiche volontà espresse dal popolo. Veri e propri “unti dal Signore” grazie soltanto a premi di maggioranza senza limite, ottenuti con leggi elettorali di tipo maggioritario, si chiamino esse mattarellum o porcellum.
“Dal lato dell’interesse degli elettori”, quindi, è lo slogan con il quale si dovrebbe ripartire per modificare l’attuale legge elettorale.
Oggi, nel concreto, questa possibilità appare più vicina di ieri.
La partecipazione ai referendum sull’acqua, il nucleare e ad una legge uguale per tutti, ha dimostrato che per gli elettori non tutti i quesiti abrogativi sono uguali.
Si tratta degli stessi elettori che, con l’astensione a ben tre referendum elettorali, hanno impedito che si ripetesse la truffa referendaria del 1993. Ed è quindi proprio dal confronto di due risultati così diversi, che è oggi possibile intravedere la possibilità di una stagione referendaria di riscossa e di riappropriazione dei propri diritti da parte di tutti noi.
Lo strumento referendario che torna nelle mani dei legittimi proprietari, e non più come forma di manipolazione nelle mani di spregiudicate forze politiche organizzate.
Tornando alla legge elettorale, si tratta allora di consentire a tutti noi la possibilità di rivedere quanto deciso con il referendum elettorale del 1993. Nulla di più semplice.

In questi giorni è iniziata la raccolta delle firme per 3 quesiti referendari: due per abolire il premio di maggioranza, sia al Senato che alla Camera; uno per impedire le liste bloccate.
Ne manca però un quarto, ed è quello che per molti di noi più conterebbe: l’abrogazione delle soglie di sbarramento che sono servite soltanto per svuotare il Parlamento di una parte consistente di sovranità popolare.
Un quarto quesito, quindi, per far decidere agli italiani anche sulle soglie di sbarramento, in aggiunta agli altri due aspetti sui quali il Comitato promotore ha deciso di promuovere la raccolta delle firme.
Che questo Comitato dia allora il buon esempio, mettendosi anch’esso al servizio “dell’interesse dal lato degli elettori”, offrendo la propria macchina organizzativa per raccogliere le firme anche per un quarto referendum.

Considerate le competenze giuridiche presenti nel Comitato, la proposta che segue potrà certamente essere eventualmente corretta e migliorata:

QUESITO N°4
Volete Voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n.361, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, titolato “Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati”, limitatamente alle seguenti parti?:
Art. 83 comma 1 numero 3)
Art. 83 comma 1 numero 4) limitatamente alle parole “tra le coalizioni di liste di cui al numero 3), lettera a), e le liste di cui al numero 3), lettera b), procede al riparto dei seggi in base alla cifra elettorale nazionale di ciascuna di esse. A tale fine”
Art. 83 comma 1 numero 4) limitatamente alle parole “di cui al numero 3)”
Art. 83 comma 1 numero 6)
Art. 83 comma 1 numero 7) limitatamente alle parole “di cui al numero 6)”
Art. 83 comma 1 numero 7) limitatamente alle parole “ammesse al riparto di cui al numero 6)”
Art. 83 comma 1 numero 7) limitatamente alle parole “ammessa al riparto “
Art. 83 comma 1 numero 7) limitatamente alle parole “di cui al numero 3), lettera b),”
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole “di cui al numero 3)”
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole “di cui al numero 3), lettera b)”
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole “di cui al numero 3)”
Art. 83 comma 3 limitatamente alle parole “di cui al comma 1, numero 3)”
Art. 83 comma 5 limitatamente alle parole “ammesse al riparto ai sensi del comma 1, numero 6)”

*www.riforme.info

 

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