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Sigma-Tau. Un’altra Omsa?

La Sigma-tau, uno degli ultimi colossi farmaceutici made in Italy, nel 2010 chiude il bilancio con circa 16 milioni di dollari in attivo ed acquista, nello stesso anno, per 301 milionii di dollari, la Enzon pharmaceutical, un colosso americano quotato al Nasdaq, spostando così il proprio l’interesse economico verso l’America.
L’acquisto della ENZON garantirà, secondo il bilancio, un giro d’affari di 130 milioni di dollari la maggior parte dei quali però non finirà nelle casse della Sigma-tau, ma della controllata Defiante con sede in Portogallo.
Ed è così che un mese fà l’azienda dichiara lo stato di crisi nelle sedi italiane e mette in liquidazione due associate, la Prassis di Milano e la Tecnogen di Caserta. Nel sito di Pomezia, per il quale l’azienda dichiara una perdita di 20 milioni di euro per il 2010, il 18 Gennaio partono 400 lettere di cassaintegrazione straordinaria. Lettere recapitate senza alcun criterio, lettere recapitate a persone con problemi di salute o ad entrambi i coniugi di una famiglia. Un atto unilaterale.
Ma il trattamento inumano e antisindacale da parte della Sigma tau, continua.
Nel fine settimana una decina di colleghi che erano stati “graziati” dalla cassa integrazione, sono stati contattati ed informati di un loro trasferimento in varie zone d’Italia.
La cosa assurda ed inspiegabile è che questi colleghi andranno a lavorare lontano da casa ed in zone dove risiedono dei colleghi Informatori, che qualche giorno prima hanno ricevuto la lettera di cassa integrazione.
Informatori trasferiti da Sassari a Monza,da Prato a Palermo,da Bologna a Pordenone,solo per citarne alcuni. Questo graverà ulteriormente sulle spese dell’Azienda e sui lavoratori
spediti quasi per punizione senza una logica economica lontani da casa. Una punizione in piena regola. 
Chediamo di mettere in risalto questo scempio portato avanti nel silenzio piu’ totale da un’azienda farmaceutica Italiana allo sbando, che cerca e chiede cassa allo Stato – cioe’ a tutti noi – pur essendo come gruppo in attivo.

I lavoratori e gli ex-lavoratori di Sigma-Tau

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1 Commento


  • roberto

    Ma cosa importa ai membri del governo tecnico, loro guadagnano migliaia e migliaia di euro al mese, sono certi dei loro introiti, nessuno potrà metterli in cassa integrazione o licenziarli.
    Certi licenziamenti o spostamenti veramente incredibili da parte di aziende che hanno sempre sfruttato i loro dipendenti sono una vergogna.
    Ma anche la cosiddetta “triplice” non interviene?
    Il motto “forte con i deboli e debole con i forti” è stata, è e sarà sempre un motto del quale certo non potremo mai esserne fieri!

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