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“Giustizia per i due pescatori indiani uccisi”

Il Consiglio comunale di Pisa il 15 marzo scorso approvò una mozione, presentata dal centro destra, che unì tutti i partiti al fianco due fucilieri del Battaglione San Marco, trattenuti in India perché incriminati dalla magistratura indiana per aver sparato e ucciso due inermi pescatori.

I volti dei due militari di carriera, ingaggiati dall’armatore Terzi a 500 euro il giorno (a testa) per proteggere il business navale nell’area, campeggiano da qualche giorno su uno striscione affisso al balcone del Comune di Pisa, dove in questi anni sono state esposte le facce dei volontari di Emergency e di altre organizzazioni umanitarie, rapiti questi ultimi in paesi diversi, dov’erano impegnati contro le guerre e le loro conseguenze sulle popolazioni civili.

Guerre decise da governi di destra – centro – sinistra, combattute da moderni mercenari, ben rappresentati dai due marò. L’esposizione di quello striscione chiude il cerchio di un’orripilante girandola di ossimori, per cui le guerre si trasformano in “operazioni di pace”, verità e giustizia le si chiedono per gli indiziati e non per le vittime (i due pescatori), il diritto internazionale si esige per i “nostri” concittadini, mentre centinaia di migranti vengono lasciati morire in balia delle onde del Mar Mediterraneo, in barba ad ogni diritto e a qualsivoglia umanità.

Sul comportamento dei militari delle forze armate italiane lasciamo parlare la storia recente, dalla Somalia alla Libia, passando per l’Iraq, i Balcani e l’Afghanistan. In tutti questi scenari di guerra molti sono stati gli episodi che hanno visto i professionisti della guerra implicati in torture (Somalia 1993), omicidi di civili (la battaglia dei ponti a Nassiriya, in Iraq nel 2004), effetti “collaterali” dei bombardamenti aerei (Ex Jugoslavia, Afghanistan, Libia). Brutto mestiere, quello del militare di professione, ma ben pagato e garantito.

Che la destra difenda i militari non sorprendere. Da sempre fascisti e reazionari di ogni risma s’identificano nell’esercito e nelle forze dell’ordine. Non ci sorprende neppure il comportamento di forze politiche come il PD nazionale e locale, distintesi in questi anni per il sostegno e la completa affinità con le forze armate italiane e statunitensi. Come dimenticare le campagne d’indottrinamento militarista nelle scuole dell’obbligo o l’attiva di cooperazione con i militari USA per l’ampliamento della base di camp Darby?

Analogamente non ci convince il successivo “mea culpa” di SEL sul voto favorevole dei suoi due consiglieri a quest’aberrante mozione. La parabola di Vendola e dei suoi epigoni locali è legata a doppio filo con le sorti del centro sinistra e dei suoi interessi politico/militari. L’unico rappresentante del PRC in Consiglio comunale non era in aula al momento della votazione sulla mozione proposta dal PdL.

Facciamo appello a tutte le forze politiche, sociali, sindacali, alle realtà antimilitariste e pacifiste e cittadine perché sia lanciata unitariamente una campagna che chieda la rimozione immediata dal balcone del Comune di Pisa dello striscione a sostegno dei due fucilieri del Battaglione San Marco, a giudizio in India per l’assassinio dei due pescatori indiani.

Al loro posto chiediamo vengano affissi i volti dei due pescatori indiani trucidati, per i quali è doveroso chiedere “Verità e giustizia”. La nostra città avrà così la soddisfazione di stare dalla parte giusta, quella di due lavoratori uccisi senza alcuna colpa.

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