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Roma. Fascisti e perbenismo sono un problema

Roma, mattinata del 12 novembre: ennesime provocazioni nazifasciste nelle scuole.
Sui muri dei Licei Manara e Mamiani, in due zone ben lontane, compaiono svastiche, scritte di W HITLER, insulti ai partigiani, minacce gravi agli antifascisti.

La preside del Manara stigmatizza l’accaduto e conferma “l’assemblea del 19 p.v. che, ora più che mai, assumerà un significato particolare contro questi sciocchi rigurgiti neofascisti».
La Preside del Mamiani è molto attiva e gira un video viene messo a disposizione del web e “ mostra scritte fasciste, svastiche e simboli nazisti apparsi sui muri del cortile interno del Liceo classico Mamiani”.

Intanto Roma brucia di ribellione alle politiche iperliberiste del Governo Monti che, in continuità sfacciata con Berlusconi, demolisce a colpi di maglio le fondamenta della scuola e dell’Università pubbliche.

Al contempo i fascisti stanno tentando di tutto per proiettarsi all’interno del Movimento degli studenti.

In effetti nella stessa mattinata del 12 i fascisti del III millennio hanno provato invano ad infiltrarsi con “durezza” nell’occupazione del Liceo Nomentano, nel quartiere dove visse e operò uno dei grandi ragazzi del nuovo antifascismo degli anni ’70: Valerio Verbano ucciso da tre miserabili vigliacchi scherani fascisti al soldo dei poteri forti e oscuri di allora.

In parecchi Licei e Istituti superiori romani i professori e talvolta anche i presidi sono solidali con gli studenti in lotta per l’affermazione della scuola pubblica e l’affermazione dei valori antifascisti. Altre volte il corpo docente risulta sostanzialmente indifferente, più che altro interessato al semplice orticello della difesa dell’orario di lavoro.

Vi sono altre scuole dove invece l’atteggiamento di Preside e docenti è gelatinoso, “montianamente” di centro sinistra, zuccherato ma in realtà duramente repressivo e miope. Stiamo parlando dei Licei il cui capostipite è il Tasso, per decenni all’avanguardia per docenti e studenti romani democratici e di sinistra.

A partire della primavera del 2012 il Tasso ha avuto tre serie di scritte nazifasciste e di minaccia ad alunni del Liceo ed una quarta, nel periodo degli esami estivi, caratterizzata da svastiche di una dimensione come non se vedevano a Roma da 30 anni. Un ragazzo del Liceo è stato picchiato due volte dai nazi. Non una sola parola pubblica spesa dalla Preside, nessun comunicato sulle vicende.

In effetti, nell’ultimo paio d’anni il “giocattolino” Tasso è una chicca di perbenismo pseudo democratico: molti convegni pomeridiani con relatori politically correct con happy hour e party offerti da sponsor privati! L’anticipo della scuola dei progetti del Governo Monti..

Ma al Tasso, come in tutti i licei la mattina manca la carta igienica nei bagni perennemente intasati e qualche volta… ci sono i cattivacci fascisti che cercano di insidiare l’idillio del Liceo della buona borghesia romana, frequentato anche da figli di Ministri. Allora è meglio la censura e la disinformazia sui fatti negativi. Anzi il nemico da additare alle forze di Polizia sono gli alunni antifascisti, che hanno il torto di esistere e resistere. Il tutto con degli episodi che sono rimasti nel ricordo collettivo tra la commedia dell’Arte e lo spirito della delazione più servile.

Dieci giorni fa un fascista esterno è salito, indisturbato, fino al primo piano del Tasso dando una violenta manata in faccia a un alunno antifascista impegnato nelle operazioni di scrutinio per le elezioni scolastiche. Quando il ragazzo antifascista ha chiamato un Professore per segnalare l’aggressione subita, il docente invece di chiamare la Polizia, trattenendo l’aggressore, per farlo fermare dalle forze di Polizia, si è limitato compassatamente e garbatamente, ci mancherebbe altro, ad accompagnarlo al portone del Liceo, ritenendo che questo fosse il suo dovere. Il fascista è così fuggito…

Garbo, discrezione e censura: i tre capostipiti del perbenismo ottuso.

Nei giorni successivi in un crescendo di intimorimenti “soft” molti docenti, e in primis la Preside, il vice Preside (invece di comprendere il disagio dei ragazzi del Tasso per le ripetute aggressioni fasciste e la conflittualità contro il Governo Monti) si sono resi attori della linea “OCCUPAZIONE MAI!”…fino ad arrivare il 12 novembre a tentare di impedire la votazione sull’occupazione o meno da parte dell’assemblea studentesca con minacce di 5 in condotta e sospensioni. Dato che i ragazzi, malgrado le minacce, hanno proceduto alla votazione, il Vice preside ha provveduto a suo dire allo scioglimento dell’assemblea e a dichiarare nullo il voto degli studenti, a maggioranza favorevoli all’occupazione. I ragazzi sono stati poi cacciati dalla scuola dal Vice preside in pieno orario di lezione!

Questo avviene al Liceo Tasso di Roma. Il salotto buono del perbenismo, che spregia e sfregia nei fatti la legalità costituzionale e l’antifascismo.

Il salotto dei pistolotti politically correct, dei pasticcini e dell’happy hour!

in conclusione, gli studenti del Tasso intendono riportare all’attenzione una poesia di Bertold Brecht

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,

e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,

e non c’era rimasto nessuno a protestare.


 

 

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1 Commento


  • misha

    la poesia è di Martin Niemöller ed è erroneamente attribuita a bertol brecht

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