Menu

Come muoversi nelle prossime elezioni

Quanto mi è piaciuto l’«uno-due» della discesa in campo di Berlusconi e delle subitanee dimissioni di Monti! Napolitano, spiazzato da entrambi, non ha potuto che prendere atto della fine dell’assurda maggioranza governativa ed annunciare le prossime elezioni per febbraio (così che, sia detto per inciso, il nuovo Presidente della Repubblica sarà eletto dal nuovo Parlamento e potrebbero esserci rogne per i candidati che si sussurano in corsa, come Prodi, Monti, Casini…).

Si annuncia così una campagna elettorale che quelli che si dicono di centro e di sinistra sperano che si giochi sul pro/contro Berlusconi. Ma dubito che possa risultare così perché la crisi morde più di quello che i politici immaginano e i cittadini hanno già così dato nel 2012 per poter sopportare ancora un altro anno “di rigore”. Per questo prevedo una campagna elettorale che sarà invece pro/contro il proseguimento della “agenda-Monti” (il cui artefice si è già premurato di avvertire che gli impegni presi con l’Europa devono essere considerati vincolanti. Ma ogni governo non fa storia a sé e quindi non può ridiscutere gli accordi precedentemente presi?).

Ora, rispetto alla “agenda-Monti” come si posizionano i competitors al premierato che sono ipotizzabili al momento? Intanto elenchiamoli da sinistra a destra:

Grillo – Bersani – “Monti” – Berlusconi.

Due precisazioni sono d’obbligo: per il suo programma “antipolitico” (qualunque cosa ciò voglia dire) Grillo potrebbe anche stare come ultimo a destra, sebbene nulla cambi per quanto poi si dirà. E “Monti” è messo tra virgolette perché, se per il momento continua a fare la “vergine ritrosa”, è già comunque la bandiera del “centro” di Casini-Montezemolo-(Fini, che va scritto fra parentesi perché ormai sembra che nessuno voglia avercelo vicino).

Arriviamo quindi alla domanda cruciale: come si posizionano questi possibili candidati rispetto alla “agenda-Monti”? Per il suo proseguimento parteggiano ovviamente i “centristi”, mentre per suo abbandono si è dichiarato subito Berlusconi, che così potrebbe recuperare la Lega dandole come ricompensa la Regione Lombardia. Contro il “rigor-Montis” (il copyright è suo) è da sempre posizionato Grillo, mentre una patata bollente sta nelle mani di Bersani stretto tra un Renzi pro-Monti ed un Vendola anti-Monti, su cui convergea anche da Di Pietro. Insomma, per schematizzare:

Grillo – Bersani – “Monti” – Berlusconi

antiMonti antiMonti/proMonti proMonti antiMonti

Tuttavia il risultato elettorale non dipenderà tanto dalla collocazione strategica delle singole forze politiche quanto dall’opinione della “gggente” (che, putroppo per molti, ancora c’è) lacerata dalla scelta, questa volta esistenziale, tra un voto di appartenenza (“non capisco, ma mi adeguo”) ed il voto di portafoglio. Così saranno soprattutto i contribuenti tartassati, i lavoratori licenziati, gli “esodati”, i pensionati che non arrivano a fine mese, gli imprenditori che non trovano credito ecc. ecc. a fare questa volta la differenza tra le belle intenzioni della politica e la dura necessità dell’economia. Ovviamente i “pro-Monti” cercheranno di convincerci che non si può abbandonare la politica d’austerità di un governo che lo stesso Monti ha dichiarato «maledetto». E se venisse maledetto dalle urne?

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *