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La posta in gioco in Ecuador

A pochi giorni dalle elezioni in Ecuador, la Rete dei Comunisti rinnova il suo pieno appoggio, la fraterna amicizia e la totale solidarietà internazionalista al Presidente Rafael Correa nella certezza di una sua grande vittoria e della rielezione affinché possa continuare nel Paese il grande processo rivoluzionario di cambiamento in atto dal 2006.

I compagni della Rete dei Comunisti esprimono il loro sostegno alle decine di migliaia di lavoratori, provenienti da tutto il Paese, che il 12 gennaio si sono riunite in Plaza Roja, nella città di Guaranda, per festeggiare l’anniversario di quello che orgogliosamente considerano una trasformazione storica per l’Ecuador iniziata con la prima elezione del Presidente Correa e l’avvio della Rivoluzione Cittadina ( Revolución Ciudadana ).
 
A pochi giorni dalle elezioni vari istituti di sondaggi ( Perfiles de Opinión, Opinión Ecuador, Market, Consult Marketing Solutions ) concordano che il Presidente Correa sarà riconfermato al primo turno con una differenza di 10 punti percentuali rispetto agli altri candidati .
Che in Ecuador sia in atto un processo di profonda trasformazione politica, economica, sociale e culturale del Paese non è solo un’opinione degli elettori del Presidente Correa ma è un’evidenza incontrovertibile, deducibile dalla concreta realtà e dai grandi cambiamenti che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Il rifiuto del pagamento del debito al Fondo Monetario Internazionale, definito immorale e illegale dal Presidente Correa, e la nazionalizzazione delle risorse hanno permesso al Governo Centrale di aumentare di sei volte la mole di investimento pubblico nei settori sociali.

“C’è una volontà politica dello Stato ecuadoriano di rendere gli investimenti pubblici il motore dello sviluppo. Ciò significa che l’investimento è ora incanalato in progetti strategici, costruzione di capacità umane e infrastrutture produttive, elementi non considerati in precedenza “, ha detto il segretario della Pianificazione e dello Sviluppo (Senplades), Fander Falconi.

 

I risultati di questa inversione economica e sociale sono evidenti sia nella riduzione del livello di povertà (diminuito di 12 punti dal 2006 al 2012) sia nella crescita economica del Paese che ha fatto registrare un’impennata del PIL il cui tasso di crescita, secondo uno studio della Senplades, se si fossero mantenuti gli stessi livelli di investimento effettuati fino al 2007, sarebbe stato del 2,6% anziché dell’8% (nel 2011). La crescita economica auspicata dal Governo ecuadoriano si sottrae inoltre alle logiche mercantilistiche che inseguono una crescita economica basata sul raggiungimento del massimo profitto, che non tiene però in considerazione i bisogni della popolazione attaccando piani vitali come quelli della salute e dell’ambiente, e utilizzando la disoccupazione per imporre sempre peggiori condizioni lavorative in termini di retribuzione e diritti dei lavoratori e prefigura invece uno sviluppo teso al Buen Vivir in armonia con sé stessi, con la natura e con la società.

 

Per tale motivo, il governo rivoluzionario del Paese ha posto tra gli obiettivi primari una dura lotta contro il lavoro minorile, un maggiore e più facilitato accesso al sistema educativo da parte di ogni ceto della popolazione e un miglioramento strutturale e qualitativo del settore sanitario pubblico del Paese.

L’Ecuador ha dato inoltre un contributo decisivo al rafforzamento del processo di d’integrazione della regione Latinoamericana, lavorando da protagonista in strutture quali l’ALBA, l’Unasur e la Celac, per creare una vasta area economico-commerciale equa, indipendente e solidale che si sottragga alla schiavitù e allo sfruttamento in cui hanno vissuto le popolazioni dei Paesi del Sud America negli ultimi secoli e che possa ridare dignità e sovranità al proprio popolo.

 

Per il popolo ecuadoriano, per la Rivoluzione Cittadina e per la costruzione del socialismo nel XXI secolo, rinnoviamo quindi il nostro pieno, fraterno e rivoluzionario appoggio al Presidente Rafael Correa.

  * Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti

 

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