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Solidarietà con Aldo Milani

SOLIDARIETA’ CON ALDO MILANI

In questi ultimi tempi numerose lotte, combattive e determinate, sono venute dal settore della “logistica” con il protagonismo di numerosi lavoratori immigrati. Ultimo in ordine di tempo il polo logistico di Piacenza.
Il coordinatore del S.I.Cobas, struttura che positivamente è riuscita a mobilitare e spesso a far migliorare le condizioni di lavoro, è stato colpito da un provvedimento repressivo in base al quale per i prossimi 3 anni non potrà mettere piede a Piacenza.
Siamo vicini ad Aldo e allo stesso tempo siamo convinti che provvedimenti come questo o come altri, basti vedere i licenziamenti che hanno colpito i lavoratori protagonisti delle lotte stesse, non faranno indietreggiare ed anzi, quando siamo in presenza di atteggiamenti di marca repressiva, non possiamo che dire che i lavoratori sono nel giusto!

Centro Popolare Autogestito fi-sud

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Solidarietà ad Aldo Milani coordinatore nazionale Si Cobas

Ci arriva notizia che al compagno Aldo sia stato notificato un provvedimento restrittivo con la proibizione di entrare nel territorio piacentino per i prossimi 3 anni.

A pochi giorni dallo sciopero dell’intero settore della logistica proclamato in occasione delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria, passaggio fondamentale per sostenere una piattaforma rivendicatica elaborata e discussa in numerose assemblee autorganizzate dai protagonisti delle lotte e dal sindacato di riferimento, la magistratura e le forze dell’ordine intendono colpire uno dei compagni protagonisti di un ciclo di lotte sempre più in espansione.

Aldo è infatti accusato di aver sostenuto, con determinazione e continuità, il processo di autorganizzazione tra i lavoratori delle cooperative che ha portato alle ultime lotte in questo settore tra cui forse la più nota: l’Ikea di Piacenza.

In un momento in cui i problemi in Italia sembrano essere i costi della “politica” e la corruzione della casta dando vita ad una forma di generica protesta interclassista, chi invece si muove sul terreno primario dello scontro sulle condizioni di precarietà e di sfruttamento, viene colpito con misure repressive volte a bloccare le lotte e fermare questa onda lunga di conflitto nel campo della logistica che sta scoperchiando il buco nero dove trovano commistione gli interessi economici e politici dei grandi gestori dei consorzi delle cooperative e quelli concertativi oltre che economici dei sindacati confederali.

Riteniamo questo atto molto grave e ancor di più perchè colpisce in maniera perversa il diritto all’autorganizzazione sindacale all’interno dei luoghi di lavoro e perchè inserito in una logica scientificamente repressiva contro questo settore di lotta che sta riuscendo a coniugare una battaglia economico sindacale con una prospettiva di trasformazione della società raccogliendo ampi consensi in termini di solidarietà militante.

Inoltre il 29 marzo Aldo sarà insieme a dei nostri compagni sul banco degli imputati per la prima lotta di Origgio nel 2008 che ha messo in moto questo percorso di lotte. Ma il nemico di classe sia certo che la lotta di classe non si ferma e nessuno cadrà nelle loro provocazioni!

Lo sciopero della logistica del 22 di marzo si carica quindi anche di questi contenuti che facciamo nostri rigettando la provocazione al mittente.

Solidarietà ad Aldo

La repressione non ferma le lotte

Compagne e compagni del CSA Vittoria, Milano
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Contro il foglio di via per Aldo Milani.

Un grave atto poliziesco è stato compiuto nei confronti del compagno Aldo Milani, responsabile del Si Cobas, impegnato in modo particolare negli ultimi anni nel sostenere la lotta dei lavoratori della Logistica.
La questura di Piacenza ha emesso un  provvedimento che gli impedisce di soggiornare a Piacenza per tre anni.  
Dopo le cariche della polizia durante il mese di novembre e decine di denunce, arriva un ulteriore atto repressivo per impedire che i lavoratori schiavizzati  e ricattati  dalle cooperative che  lavorano per conto di grandi imprese di servizi e smistamento come Ikea, SDA, Bartolini ecc. possano rivendicare i propri diritti.
Si tratta di un infame ricatto operato in modo particolare nei confronti di lavoratori immigrati: egiziani, tunisini, etiopi, eritrei, rumeni, che hanno trovato la forza di ribellarsi allo sfruttamento e a ogni sorta di malversazione da parte dei caporali delle cooperative.  
La stupidità padronale e la solerzia delle istituzioni democratiche dello stato, addette alla repressione della giusta e sacrosanta  ribellione dei lavoratori, pensano di fiaccare con provvedimenti di restrizione dell’agibilità politica dei militanti impegnati nel sostegno delle lotte operaie e proletarie,  la necessità di lotta contro i soprusi e lo sfruttamento.

Respingiamo con decisione il  ricattatorio provvedimento del foglio di via nei confronti di Aldo Milani!

Estendiamo la denuncia su tutti i posti di lavoro!

Invitiamo quanti sinceramente si dichiarano democratici a schierarsi contro un provvedimento infame!

Costruiamo la più viva unità fra tutte quelle istanze sindacali e politiche che sentono sulla loro pelle la pesantezza di questo provvedimento!

Denunciamo con forza il silenzio delle Confederazioni Sindacali Cgil-Cisl-Uil !

Michele Castaldo.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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