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Sulla sanità una battaglia a tutto campo

Significativamente abbiamo voluto che questo appuntamento si svolgesse in un luogo penalizzato dal piano di rientro del debito della sanità laziale, registrando nel contempo che – a seguito di una intensa lotta dei dipendenti – sta vedendo la luce una soluzione concertata con l’INAIL.

Abbiamo sperimentato in questo periodo, con gli oratori a cui proponevamo di partecipare al nostro Forum, una relazione proficua che andava oltre la disponibilità di offrire un proprio intervento e consentiva invece reciprocamente di scambiarci ruoli ed informazioni, progetti e soluzioni, fino a che le distanze si sono assottigliate sempre di più e si è giunti ad una interessante gestione corale di questa iniziativa, che ci auguriamo possa essere l’inizio di una proficua collaborazione per uscire fuori dal pantano della malagestione e della inefficienza della privatizzazione della sanità, che nella nostra regione è particolarmente pesante e lesiva dei diritti della popolazione.

Per questo consideriamo preziosi tutti coloro che sono intervenuti al dibattito nel corso dei 17 interventi che si sono succeduti, ma un ringraziamento particolare va a Sabino Venezia e Marco Vacca, delegati rispettivamente di USB e della R28A della sanità per il contributo informativo e logistico.

Il compagno Giorgio Cremaschi purtroppo non è potuto venire per un grave problema personale, ma ha mandato una sua forte dichiarazione che è stata letta ad una attenta platea, che l’ha apprezzata con un lungo applauso. Questi alcuni passaggi tra gli altri “Le politiche di austerità in Italia ed in Europa sono crimini contro la umanità e un giorno ci dovrà essere una corte di giustizia che ne chiami a rispondere gli autori …Il sistema pubblico ha progressivamente perso efficienza sociale : per me infatti l’unica misurazione moralmente legittima nella sanità è quanta gente guarisce, quanta gente sta meglio”.

L’esigenza del NoDebito e di Medicina Democratica di pronunciarsi e di lottare in questo settore deriva dall’urgenza di dare una risposta energica e contraria all’obiettivo della Troika, che è quello di distruggere il sistema sanitario pubblico per sostituirlo con quello privato, che non può garantire gli stessi standard di qualità e soprattutto di garanzia per tutti di una vita dignitosa, consentendo di salvarsi solo ai ricchi che possono pagare di tasca propria le prestazioni mediche.

Con l’Associazione 16 novembre, con cui abbiamo convidiso il loro presidio della mattina, siamo rimasti in una relazione che non finisce qui, a partire dalla vigilanza che anche noi porremmo nei confronti degli impegni che questo governo si è preso nei loro confronti, a partire dallo sblocco dei 275 milioni, che erano stati stanziati ma bloccati dalle Regioni.

Le strutture sanitarie sono diventate Aziende e di conseguenza la salute è diventata una merce che deve soprattutto produrre e difendere il profitto; pensiamo anche a cosa è diventata la professione di chi lavora negli ospedali e negli ambulatori, costretti a quadrare prima il bilancio ed il rientro dei costi e solo dopo la qualità del proprio lavoro ed alla universalità delle cure mediche, che in questo sistema non possono più garantire e non per propria volontà.

Il governo italiano, dai centrodestri ai centrosinistri passando insieme per i tecnici, ha disciplinarmente obbedito provvedendo al minore finanziamento economico al SSN di tutti i paesi occidentali, rinunciando gravemente alla propria sovranità, analogamente alla svendita sui temi del lavoro.

Chiediamo intanto ed a gran voce, che torni centrale la prevenzione, che si investa prima per la salute per prevedere minori spese nella cura delle malattie che potrebbero diffondersi, come soluzione primaria oltre che di garanzia per i cittadini e le cittadine, anche come investimento economico ragionato e programmato contro i facili tagli indiscriminati.

Dobbiamo infine dire che, nella piena consapevolezza della drammaticità di quanto abbiamo denunciato, ci piacerebbe pensare che le aspettative e l’impegno fortemente sentito da Serena Melandri nel suo intervento, giovane studentessa all’ultimo anno di medicina, trovino risposte e soluzioni in un sistema sanitario rinnovato, pubblico, equo, universale ed efficiente.

La lotta ed il conflitto devono giocare un ruolo importante per il raggiungimento di questi obiettivi, perchè non sono dietro l’angolo soluzioni né facili né vicine, la posta in gioco è la nostra sopravvivenza e la risposta deve essere adeguata allo scontro in atto, non vogliamo “morire prima” per accontentare i poteri forti che sono preoccupati di ridurre le nostre aspettative di vita .

Nel Lazio dal 2000 al 2009 sono stati tagliati 45.000 posti letto e altri saranno tagliati insieme alla chiusura di diversi ospedali o di interi reparti, l’obbligo del rientro dal debito contratto dalle giunte precedenti comporterà inevitabilmente un peggioramento della situazione a cui non vogliamo né piegarci né rassegnarci. Serve un cambio di passo deciso, serve un altro modello di sanità di cui da questo nostro appuntamento vorremmo cominciare a parlare insieme, contro il profitto e la malagestione

Per questo abbiamo proposto ed approvato la creazione di Forum permanente, che costruisca una sua piattaforma a partire dai temi di seguito elencati, che consideriamo i principali, e non gli unici, da affrontare :

·        Si ad una programmazione e prevenzione sanitaria

·        Si alla assunzione dei precari e alla re-internalizzazione dei servizi

·        Si alla acqua pubblica e ad una politica ecocompatibile contro le fabbriche di morte come l’Ilva e l’Eternit, per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro e nei territori circostanti

·        Si ad un unico centro di costo regionale per gli acquisti necessari a tutte le strutture sanitarie

·        No al pagamento del ticket ed al suo aumento previsto per il 2014

·        No alla chiusura dei consultori, si alla difesa della 194

·        No alla intramoenia, no alle liste d’attesa

·        No alla chiusura di ospedali o di interi reparti

Uniamo le forze, basta con la schiavitù del debito pubblico, disdetta dei trattati europei.

Il Comitato NoDebito e Medicina Democratica si sono presi l’impegno di ricontattare quanti hanno lasciato i loro riferimenti e quanti hanno collaborato con noi in questo Forum, per un incontro collegiale da tenersi dopo l’estate.

Dal mondo della politica, pure invitato, ha partecipato solo la consigliera Gemma Azuni, che si è impegnata sin da ora alla apertura di un tavolo presso il consiglio comunale di Roma, nel prossimo autunno per discutere insieme delle nostre proposte.

* Comitato No Debito                                
** Medicina Democratica

                                                               

 

 

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