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Errani si è dimesso. Era ora!

Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna è stato condannato in appello per falso ideologico, in pratica per aver favorito il fratello per un finanziamento di un milione di euro concesso alla cooperativa agricola “Terremerse” gestita all’epoca dei fatti dal fratello Giovanni. Non saremo noi a giudicare un fatto specifico che riguarda la magistratura con i suoi gradi di giudizio. Riteniamo però che la decisione presa da Errani, di dimettersi, ci sembra il minimo che si possa fare di fronte a una sentenza del tribunale.
Ci fa pertanto specie che tutto lo stato maggiore nazionale e locale del Partito Democratico abbia fatto quadrato attorno ad Errani per un suo ripensamento. La segreteria del PD, con una nota partita subito dopo l’annuncio, recita: ”Invitiamo Vasco Errani a riconsiderare le sue dimissioni.”

Questo partito, che oggi rappresenta il baricentro del sistema di potere che fa “i compiti a casa” per l’Unione Europea, che massacra con la precarizzazione le lavoratrici e i lavoratori, i giovani, che smantella lo Stato sociale, che attacca la democrazia e la Costituzione con le “riforme” istituzionali ed elettorali, che si inciucia con il condannato Berlusconi, ne prende anche le logiche: resistere sulla poltrona al di là delle accuse e della condanne. Ma come: Orsoni, sindaco piddino di Venezia, accusato (non condannato) per gli appalti del MOSE, viene lasciato al suo destino, e il condannato Vasco Errani viene difeso?

Ma Errani, con i suoi tre mandati, rappresentava anche uno strapotere personale pari solo a quello di Formigoni in Lombardia: quello che ci dispiace è che ancora una volta sia la magistratura a mandare a casa chi gestisce da vera cricca la cosa pubblica e non invece le lotte popolari.

E’ ora di finirla con questa politica dell’inciucio tra poteri forti, partiti di regime, appalti e sub-appalti! Il PD va sanzionato con la protesta e il voto anche nelle nostre singole realtà locali. Nessun accordo! Nessuna giunta!

In questa situazione di transitoria alle elezioni regionali che si prefigurano ad autunno, ROSS@ Bologna invita la cittadinanza, le lavoratrici e i lavoratori:
– a partecipare al processo costituente per un soggetto politico autenticamente anticapitalista, a tutela ed affermazione dei diritti del lavoro e sociali, dei beni comuni oggi preda degli appetiti del grande capitale con la complicità del PD!
– a mobilitarsi nel Controsemestre Popolare contro il governo Renzi, l’Unione Europea e i i suoi trattati che stanno devastando il paese! 
– ad avviare un processo democratico dal basso, di confronto e autorganizzazione, per costituire una lista popolare per le regionali, che rimetta al centro la partecipazione politica delle classi popolari, i bisogni, i servizi, i beni comuni, senza i soliti inciuci per “un posto al sole” con chi governa da padrone questa Regione!

ROSS@ Bologna

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