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I Finlandesi soffrono? Mangino Babbo Natale!

La guerra è, dapprima, la speranza che uno stia meglio; poi, l’attesa che l’altro stia peggio; più tardi, la soddisfazione che esso non stia meglio; e, alla fine, la sorpresa che ognuno stia peggio.

(Karl Kraus)

Il duro spessore dei fatti – in forma di reazione russa alle sanzioni occidentali – si sta già dedicando a spiegare bene agli europei come gira il fumo, anche a quegli europei che negli ultimi anni pensavano di poter imporre a interi popoli un’austerity criminale e predatoria in nome delle regole intoccabili dell’Unione europea. Le regole del prelievo e della distruzione economica erano un tabù e non si potevano modificare. A costo di fare spallucce se qualcuno osava ricordare che persino questa UE di vampiri scrive nei propri pessimi trattati che esistono “obblighi di solidarietà fra gli Stati”. Ma per i PIGS – maledetti maiali-cicala poco ariani – nessuna pietà.

Ora succede che la Finlandia avrà grossi danni dalle sanzioni decise da Mosca in risposta alle stolte sanzioni europee che appoggiano gli avventuristi nazistoididell’Ucraina (il 53% delle esportazioni finlandesi sono verso la Russia).  Con la rapidità di un ninja finnico hanno già chiesto all’Europa un pacchetto di aiuti per fronteggiare i danni che subiranno. Non avete mai visto un ninja finnico? Ora li vedrete, con una tutina nera e la scritta«Itken jotta hitto sinua» (trad.: “chiagn’e fotti”).

Il primo ministro finlandese, Alexander Stubb, dichiara: 

«Non c’è dubbio che se le sanzioni colpiranno la Finlandia in modo sproporzionato, cercheremo un sostegno dei partner europei. Ci appelleremo al principio di solidarietà economica.»

Quando veniva scannata la gente di Atene il principio di solidarietà economica non esisteva. Lo hanno introdotto ora, e vale solo se almeno il 50% della popolazione è bionda con gli occhi azzurri. Sig Heil!

E no, stelline, il prezzo della Libertà (oh yeah!) va pagato, dovete fare le manovre di aggiustamento strutturale. E poi, non è forse roba vostra quell’espertone di Olli Rehn, che si è prodotto in ogni tipo di manovra sadica contro Grecia, Spagna, Italia e Portogallo? Fatevi fare una consulenza da lui. Ora tocca a voi. 

Se avete un deficit di bilancia commerciale, importate meno carne di vitella e mangiatevi renna sotto sale. O mangiatevi quel trippone di Babbo Natale, che ha una vasta riserva di proteine.

E se non vi arriva il gas russo per cuocerlo, avrete pure qualche bosco di betulle da disboscare come un parco greco qualsiasi, o no?

Vedete, ci avete imposto regole economiche inventate, parametri insensati, superstizioni finanziarie assassine (con la complicità di certi italiani, va detto: i minori economisti della nostra epoca come Rigor Montise Alesina, più qualche altro zimbello da esportazione). Ed ecco l’austerità espansiva, la moneta da prendere a debito, gli spread in mano anglosassone, ogni liquame neoliberista che potesse affogare lo Stato sociale. La vostra prima ministra di un tempo tuonava da Helsinki per chiedere finanche il Colosseo in garanzia per pochi spiccioli, e non muoveva un dito davanti a 6 milioni di italiani in povertà assoluta a causa di 22 anni consecutivi di manovre strutturali. Va bene che il Colosseo fu costruito per un ludico spettacolo di sacrifici umani, ma Obama ha detto che sembra un campo da baseball. Il solito ipocrita. Noi non dimentichiamo il genocidio economico del popolo greco. Noi non dimentichiamo la sferza che ha torturato spagnoli e portoghesi.

Ora, se i finlandesi e i baltici e i polacchi hanno un problema di bilancia dei pagamenti e di crescita, imparino da Rehn le manovre di austerità espansiva. Soffrire aiuta, fa bene, fortifica. Spetta un po’ anche a loro. Imparino sulla loro pelle il significato delle loro “raccomandazioni”, che ci hanno impartito per anni mentre in mezza Europa edificavano una rete di classi dirigenti in bilico franeoliberismo economico e nazismo ideologico, fino all’apoteosi della catastrofe ucraina, un buco nero neonazista che rischia di inghiottirci tutti.

Giuriamo che se danno soldi a questi qua ci lanciamo con un trattore contro la sede della Commissione Europea come il mitico Jose Bové.

#FinlandiaPenitenziagite

* http://megachip.globalist.it/

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