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14 novembre. Unire le lotte, rompere con l’Unione Europea, cacciare il Governo Renzi

La mobilitazione del 14 novembre contro il Jobs Act e il complesso dei provvedimenti antipopolari messi in campo dal governo Renzi, dalla Confindustria e dall’Unione Europea è un segnale importante.

I movimenti, i sindacati di base, le reti sociali che hanno dato vita alla coalizione dello Strike Meeting, intendono sperimentare il tentativo di estendere lo sciopero generale tra i lavoratori contrattualizzati a tutte le figure sociali del lavoro e dei senza lavoro, oggi divise, frammentate, ricattate.
Dopo lo sciopero generale del 24 ottobre, è un tentativo importante per continuare la difficile strada della ricomposizione di un blocco sociale antagonista più ampio che possa concretizzare la dovuta opposizione ad un governo che, per conto della Troika europea, intende smantellare nel nostro paese sia i diritti del lavoro che i diritti sociali.
Tra grandi aree metropolitane e centri più piccoli, ci saranno scioperi, mobilitazioni, blocchi della mobilità e delle merci, iniziative di protesta attraverso le reti telematiche. Un tentativo di far pesare a tutto campo interessi brutalizzati dalla linea del governo in materia di lavoro, precarietà, disoccupazione di massa, riduzione del reddito, devastazioni del territorio, tagli al welfare.
Mentre sono in corso lotte e mobilitazioni contro le politiche del governo Renzi, sono in atto per l’ennesima volta disegni di chi vuole utilizzare le lotte operaie e sociali per scontri di potere interne al PD e al suo sistema di alleanze.
Ross@ si batterà per salvaguardare l’indipendenza e autonomia dei movimenti di lotta e per la costruzione di un nuovo sindacalismo conflittuale e democratico, caratterizzato da una confederalità sociale.
Il governo che manganella gli operai e vuole azzerare le tutele di chi lavora, che propugna il lavoro gratuito tramite il modello Expo o la precarietà permanente, che smantella i servizi sociali per affidarli ai soggetti privati e alle organizzazioni falsamente no profit, si troverà a fare i conti con una giornata di opposizione aperta e popolare alla quale ci auguriamo non voglia rispondere con altre manganellate o con l’arroganza che lo contraddistingue.
Il 14 novembre mobilitiamoci per mandare un segnale di opposizione al governo e ai suoi sostenitori, per mandare un segnale di aperta rottura con i diktat dell’Unione Europea.

Ross@

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