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Meno male che “San Patrignano c’è”?

In un Paese in cui intellettuali che cambiano sponda con la facilità con cui si cambia marca di tagliatelle  resuscitano dalla  preistoria politico-sociale tutto quello che può venire utile a “fare un po’ di movimento culturale”,  a stimolare un dibattito anche aspro a fini, naturalmente, di provocare, di stordire, di disorientare una opinione pubblica già di per se estremamente disorientata e sbriciolata, che cosa potrà mai essere, che cosa potrà mai significare, come si potrà mai leggere,  come si potrà mai decifrare  la campagna mediatico-televisiva di autofinanziamento (manda un sms e sostienici, fai una telefonata e sostienici)  di San Patrignano in corso? “Se non ci fosse (San Patrignano) io (il consumatore di sostanze proibite ma adesso bellino pulitino così carino) non ci sarei; cioè non sarei qui:  o sarei morto, o sarei da quei cattivacci del ser.t a prendere il metadone (zombie nella vulgata mucciolian-gelminiana), o sarei in una buia galera di Pordenone, o in una delle piazze dello spaccio italiano a fare la solita vita eccetera eccetera.

Meno male che San Patrignano c’è, verrebbe da canticchiare. E meno male, sennò, invece di stare qui a chiederti due euro via etere con il mio sguardo smarrito e bello, che stimola un po’ di sano istinto materno, paterno o di altra svariata tipologia parentale, stavo sotto casa tua a cercare di forzare la serratura o a tentare di farti uno scippo. Devo essere carino/a, certo, perché pare che a San Patrignano, non mi avrebbero voluto/a. Carino/a, abile al lavoro gratuito possibilmente senza malattie che mi avrebbero impedito di lavorare gratis alla produzione di formaggi, vini, mobili e tanto altro. Così è, se vi pare. E mandateci due euri con sms o telefonata (qui cinque euri) come va tanto di moda adesso in tivvù.

Qualcuno, per difendersi, sarà in grado di aprire i cassetti della sua memoria per tirare fuori, forse in maniera un po’ confusa, le notizie di stampa, di televisione, degli anni ottanta, dei primi anni novanta in cui questa comunità per tossicodipendenti, San Patrignano, salì tristemente agli onori delle cronache nazionali per gli innumerevoli episodi di violenza, maltrattamenti, abusi, connivenze politiche, posizionamenti proibizionisti in tema di stupefacenti?

In qualsiasi paese civile quella stagione in cui lo stato delegò ad alcuni privati psudo-eroi (Gelmini, Muccioli, Cardella che, tra loro, in comune, avevano solo un burrascoso e ambiguo passato) che si erano autonominati salvatori della Patria dal flagello eroina e i suoi frutti malati, sarebbero stati oggetto di un attento controllo: così successe per esempio in Francia dove la comunità Le Patriarche venne chiusa proprio per gli episodi di violenza accadutivi al suo interno.

Qualsiasi paese civile, poi, controllerebbe i dati sul recupero diffusi da questa comunità non riconosciuta come tale dal Ministero della Salute né dalle asl che infatti non pagano alcun rimborso. Li controllerebbe e ne verificherebbe la totale inattendibilità scientifica.

“Se non ci fosse io non ci sarei” ci dicono sorridenti i ragazzi dello spot che va in onda tra la fine di febbraio 2015 e i primi di Marzo su tante reti nazionali pubbliche e private e mentono sapendo di mentire poiché conferiscono una potenzialità quasi taumaturgica ad un luogo che di scientifico sulla cura della tossicodipendenza non ha nulla.

“Se NON CI FOSSE STATA, invece, LORO ci sarebbero”. Cioè:

Roberto Maranzano, assassinato a San Patrignano nel 1989.

Natalia Berla, indotta al suicidio a San Patrignano nel 1989.

Gabriele di Paola, indotto al suicidio a San Patrignano nel 1989.

Fioralba Petrucci, indotta al suicidio a San Patrignano nel 1992.

Ma, si sa, la verità in Italia non è mai andata di moda.

Paolo Severi (Rimini)

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1 Commento


  • MASSIMI ELEONORA

    VORREI CONTATTARVI PER AVERE DELUCIDAZIONI SU UN MIO NIPOTINO DI 15 ANNI CHE DICE DI FARSI LE CANNE. OGGI LO HO VISTO PARTICOLARMENTE FUORI LE RIGHE, COME POSSO AIUTARLO? PRESENTA SBALZI DI UMORE…..
    GRAZIE
    ELEONORA MASSIMI TEL. 3382382206

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