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La bolla di Renzi e Marchionne

Ciò che affratella Il presidente del consiglio e l’amministratore delegato di FCA è soprattutto la capacità di vendere prodotti nella realtà ben diversi da come sono presentati, o addirittura inesistenti. Non è una capacità da poco, su di essa si fondano tanti piccoli commerci più o meno legali, ma anche l’alta speculazione finanziara. Nel nostro piccolo abbiamo visto cosa è successo in Banca Etruria epiù in grande la crisi mondiale dei subordine. Perché le persone comprino titoli a grande rischio occorre convincerle che tutto va bene e che in realtà non rischiano nulla.

È così che si creano le bolle finanziarie e anche quelle politiche, che prima o poi esplodono precipitando addosso a chi di esse si è fidato.

La bolla attuale di Renzi e Marchionne si chiama ottimismo. Essi lo spargono a piene mani, anche grazie ad una stampa di regime che dà loro tutta la corda di cui hanno bisogno. Ottimismo privo di veriagganci con la realtà e per questo ancora più pervicacemente ostentato. 

Lo scorporo della Ferrari dalla FCA è una delle classiche operazioni che fanno le imprese in difficoltà. Si separa la gallina dalle uova d’oro dal resto del pollaio che non se la passa tanto bene, magari addossandole un po’ o dei debiti accumulati..Si incassano soldi, ma si ammette così che sul piano industriale Chrysler e Fiat non possono più permettersi la Ferrari.. Mercedes non si sognerebbe mai operazione del genere, ma in Italia questa scelta di crisi che prepara la cessione del marchio più prestigioso, vien presentata con gli addobbi del grande successo.

Eurostat ha certificato che la ripresa italiana non esiste né sul piano produttivo né su quello occupazionale. La produzione industriale si attesta a -31% rispetto ai massimi del passato e l’occupazione reale non assorbe la disoccupazione di massa. Ai rimi di crescita attuali ci vorrebbero 35 anni per tornare allivello pre crisi. Questa è la realtà di un paese che si sta abituando alla stagnazione economica, ma Renzi questa realtà la copre con la propaganda dell’ottimismo, tacciando di disfattismo il non certo vasto dissenso.

Grazie a questa martellante propaganda, finora la bolla dell’ottimismo ha funzionato , sia per gli affari di Marchionne sia per gli obiettivi politici di Renzi. Ma nonostante il paese sia in un letargo di coscienza e senso critico, anche questa bolla farà la fine di tutte le altre: prima o poi esploderà. A quel punto solo i gufi si e ci salveranno.

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