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Bruxelles e i giovani che sparano?

(Segue dal post precedente…)

Un’altro pensiero invece dovremmo sprecarlo per l’età di queste persone armate. Salah Abdeslam ha 26 anni. È nato quando molti di noi erano adulti e vedevano cadere il muro di Berlino, Walter Alasia ce ne aveva 20 compiuti da poco quando è saltato da una finestra mostrando in un lampo ai genitori che ancora faceva politica. Anche per lui fare politica significava sparare.

22 ce ne aveva Goffredo Mameli, quello dell’Inno, quando morì per l’infezione alla gamba in cancrena alla fine della breve vita della Repubblica Romana fatta a pezzi dalla Francia che esportava la sua Democrazia a favore del Papa in esilio.

Quasi trenta ce ne aveva Emanuele Artom ed era uno dei più anziani del suo gruppo tanto che si preoccupava per i più giovani che in un ventennio di fascismo avevano letto solo i libri che concedeva la dittatura. C’è una strada a Torino che lo ricorda, una strada di un quartiere periferico nel quale hanno tirato giù due torri con la dinamite, un eco-mostro come tanti delle nostre banlieue.

Era nato a Torino anche Piero Panciarelli detto “Quartino”. Chiamato così “per quel suo amore per la tavola, dove si rimpinzava come una zampogna”. Ne parla Pino Casamassima in un libro di cinque anni fa. Quartino “non aveva ancora compiuto 25 anni quando i carabinieri di Dalla Chiesa misero fine anche alla sua esistenza. Probabilmente, come si fa a quell’età, contava pure i mezzi anni.
– quanti anni hai?
– ventiquattro e mezzo”.

da Facebook

Il primo post: https://contropiano.org/interventi/2016/03/23/bruxelles-le-brigate-rosse-077028

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