Menu

Appello per un corteo nazionale NoMuos il 2 ottobre

La Sicilia è stata nel corso degli ultimi anni sempre più militarizzata: Sigonella, il Muos, i droni, i depositi di armi, le basi di Birgi (Tp) ed Augusta (Sr), i radar di Lampedusa l’hanno trasformata in un arsenale di guerra a cielo aperto. Allo stesso modo l’apertura dei CIE, degli Hotspot e del Cara di Mineo insieme alla crescente militarizzazione dei porti, delle coste e del Mediterraneo in seguito alla presenza di Frontex a Catania ed all’operazione EunavforMed, l’hanno resa il più grande lager d’Europa.
Il recente dissequestro del Muos, in continuità con una riverificazione farsa del CGA è un’ulteriore provocazione contro il diritto alla salute ed il ripudio della guerra, visto che è stato costruito illegittimamente ed abusivamente, in violazione del Regolamento del Riserva della Sughereta (Sito d’Interesse Comunitario), dove vige l’inedificabilità assoluta.
Ben sappiamo che la messa in orbita dell’ultimo satellite, che completa questo micidiale strumento di guerra, prelude l’irremovibile scelta degli USA d’imporre con tutti i mezzi la sua messa in funzione. Non basteranno le aule giudiziarie a fermarli, anche se i nostri legali stanno dando loro filo da torcere. Dobbiamo riprendere le mobilitazioni popolari ed attrezzarci ad una dura resistenza per imporre lo smantellamento del Muos e della base NRTF.
In Valsusa grazie al movimento NoTav, non riescono a finire i lavori; le resistenze territoriali si moltiplicano ovunque contro le grandi opere inutili e dannose, mentre il governo Renzi tenta di far digerire la sua politica antipopolare (Jobs Act, Buona Scuola) criminalizzando l’opposizione sociale. I pre/potenti della terra decidono di tenere il prossimo G7 a Taormina nel maggio 2017: per le realtà di base antiliberiste, antimilitariste e anticapitaliste che si battono contro la distruzione dei diritti dei/lle lavoratori/trici, contro la privatizzazione dei beni comuni, contro le devastazioni ambientali, contro la militarizzazione dei territori e delle nostre vite, sarà un’ulteriore banco di prova accoglierli come meritano.
Dalla prima guerra del Golfo del ’91 fino ad oggi le aggressioni imperialiste si sono moltiplicate e le guerre hanno prodotto milioni di morti e di profughi e una destabilizzazione generalizzata in immense aree. Lo spettro di una nuova apartheid prende purtroppo corpo e le destre xenofobe fanno le loro fortune elettorali, alimentando l’allarme “invasione” dei migranti. I governi europei hanno gettato la loro maschera: versare 6 miliardi di euro al macellaio turco Erdogan per “accogliere” in nuovi lager i profughi siriani e kurdi è un ennesimo crimine contro l’umanità. Ma il governo Renzi,l’UE e gli Usa sanno fare di peggio:
—L’intervento di guerra in Libia è un’operazione neocoloniale per spartirsi le riserve petrolifere, che produrrà ulteriori esodi di profughi e che esporrà l’Italia e la nostra isola a ritorsioni, visto che sono a disposizione degli Usa le basi di Sigonella, Pantelleria ed Aviano
— Ancora si considera “terrorista” il PKK, che, alla guida della resistenza kurda, è riuscito a sconfiggere i terroristi dell’Isis. Dopo l’autogolpe del sultano Erdogan (grande sostenitore dell’ISIS), Usa ed Ue confermano il loro appoggio ad un regime fascista perché eletto, secondo loro, “democraticamente”; un motivo in più per boicottare l’economia di guerra turca, a partire dal turismo.
In questi anni abbiamo costruito relazioni con tante comunità resistenti, soprattutto NoWar, aderiamo pertanto alla settimana (1/8 ottobre 2016) di mobilitazione internazionale indetta dal Global Network (www.space4space.org) ed indiciamo per
domenica 2 ottobre una manifestazione nazionale a Niscemi.
 
La Sicilia non è zona di guerra
Via le basi Usa-Nato dalla nostra terra!
 
 Movimento NoMuos

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *