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Una scelta dopo decenni di impegno

Care compagne e cari compagni,
dopo quasi 40 anni di sindacato è giunto per me il momento di lasciare spazio a chi, più giovane o con più riserve di energia, continuerà a lavorare a tempo pieno in USB, come in tanti abbiamo fatto per decenni, vivendo l’attività sindacale come un pezzo fondamentale della nostra esistenza e delle nostre esperienze.

Una decisione dettata da motivazioni esclusivamente personali dopo anni di impegno forte e costante che hanno sottratto spesso tempo e spazio alla famiglia, ai figli, a me stesso.

Ho lasciato quindi il ruolo di direzione che insieme ad altri ho svolto per anni, continuando però a condividere il progetto della nostra organizzazione sindacale.
Insomma, sento la necessità di staccare la spina della “corrente continua” che gestisce la nostra attività sindacale tutti i giorni, da anni e ormai da decenni, e che ha rappresentato per me da una parte linfa vitale e dall’altra uno stato di impegno continuo: semplicemente sono stanco!

Il primo sciopero che ho organizzato è stato nel 1979 a Newport News, negli USA, da marittimo imbarcato su una nave, il secondo è stato a Reggio Emilia nel 1980 da metalmeccanico, poi tanti in Alitalia. Contemporaneamente è iniziata la lunga e faticosa costruzione dell’impalcatura politica e sindacale che anno dopo anno ha contribuito alla costruzione di quello che è oggi USB.

Insomma, ne ho vissute tante in ambito sindacale e tutto ciò per me non può che dare ancor più valore al risultato attuale: USB.

Un risultato importante ma ancora inadeguato alle necessità della fase politica, sociale e sindacale che viviamo. C’è bisogno di nuova linfa, di giovani, di più militanza, di più partecipazione, di più impegno quotidiano, di una forte contaminazione tra “vecchi” valori e “nuovi” bisogni, tra linguaggi spesso distanti, tra generazioni che hanno vissuto e vivono esperienze diverse.

Per rinnovarsi e al tempo stesso crescere e mantenere intatto tutto ciò che ci ha spinto a costruire USB, c’è bisogno di comunicare in modo intelligente, di farci conoscere da chi ancora non sa che esiste un’alternativa a cgilcisluil, c’è bisogno di trasferire saperi, esperienze, capacità e soprattutto valori.

Sono stati anni duri ma comunque ben spesi se dal nulla e progressivamente siamo riusciti a costruire un’esperienza unica, una bellissima “anomalia” sindacale e sociale. Una realtà che cresce di giorno in giorno e rappresenta l’unica possibilità di ripresa sindacale e sociale in un paese ed in un continente in declino economico e culturale, dove le possibilità di uscita a destra dalla crisi mettono in dubbio persino i diritti costituzionali conquistati dalla lotta al fascismo.

Teniamoci quindi ben stretta questa storia e questa realtà sindacale e arricchiamola ogni giorno attraverso la partecipazione e la militanza.

Non vi nascondo che la decisione personale che ho preso non è stata facile, ma credo ci siano nella vita delle fasi nelle quali è indispensabile fare delle scelte.

Un abbraccio e un grazie a tutte e tutti coloro con i quali ho lavorato in questi anni, insieme all’auspicio che questa organizzazione di lavoratori possa diventare una vera alternativa sindacale, un luogo dove tutti e soprattutto i nostri giovani ai quali dobbiamo dare il massimo supporto e tutta la fiducia possibile, possano confrontarsi liberamente e trovare il clima più favorevole per riscoprire, rinvigorire e rinnovare quelle motivazioni ideali necessarie per poter continuare a costruire quella iniziativa sindacale e sociale indispensabile per un radicale cambiamento di questo paese.

 

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