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Un po’ di conti sulla lotta di classe dei ricchi in Italia

Il rapporto della Banca d’Italia sulla distribuzione della ricchezza certifica un gigantesco incremento della diseguaglianza sociale. Negli ultimi dieci anni essa è costantemente cresciute e oggi dilaga.

La soglia di reddito sotto la quale si è ufficialmente poveri è oggi di 830 euro al mese a persona, 50 euro in più di quei 780 che dovrebbero essere il reddito garantito secondo la proposta del M5S. E oramai un terzo delle famiglie italiane non riesce a raggiungere complessivamente una somma di entrate che le permetta di superare la soglia al di sotto della quale c’è la povertà. Gran parte dei giovani e tanti migranti lavorano venendo retribuiti al di sotto del reddito minimo.

Lo sapevamo senza bisogno di questi dati: i poveri aumentano, anche tra coloro che lavorano, mentre una ristretta minoranza di ricchi è sempre più ricca.

Quanto più ricca? Bankitalia ci fornisce le cifre dell’ingiustizia.

In Italia ci sono 60 milioni di abitanti in più di 25 milioni di famiglie. La ricchezza privata complessiva accumulata nel paese ammonta, secondo le stime della Banca, a oltre 4.000 miliardi di euro. Quasi due volte il debito pubblico. Ebbene il 30% più povero delle famiglie, oltre 7,5 milioni, detiene solo l’1% della ricchezza nazionale, cioè si spartisce (si fa per dire) 40 miliardi di euro. Un anno e mezzo di spese militari dello stato.

Invece il 5% più ricco delle famiglie, circa 1,2 milioni, si accaparra ben il 40% della ricchezza; il che ammonta, secondo Bankitalia che calcola qui un patrimonio NETTO medio per famiglia di 1,3 milioni di euro, alla cifra complessiva di oltre 1600 miliardi di euro. Una minoranza di ricchi detiene dunque un patrimonio pari a 40 volte quanto posseggono, si fa per dire, 18-20 milioni di poveri.

Secondo un altro dato, il 70% della popolazione, oltre 40 milioni di persone, detiene meno di un quarto della ricchezza del paese, mentre gli altri tre quarti vanno tutti alla minoranza del 30%. Minoranza che da oltre venti anni usufruisce di tutti i sostegni e di tutte le leggi della politica italiana ed europea.

Per questo ogni anno che passa, sempre meno persone hanno di più e sempre più persone hanno di meno. Ogni anno una quota della ricchezza del paese viene rubata a tutti gli altri da una minoranza di ricchi. Riverita, ammirata, esaltata proprio per questo. È il trionfo della lotta di classe di chi ha verso chi non ha.

Il 10% del patrimonio del 5% più ricco ammonta a 160 miliardi di euro, quasi una volta e mezza l’intera spesa pubblica annuale per la sanità. Immaginate quanto si potrebbe fare con quei soldi, se per legge venissero sottratti ai super ricchi, che comunque resterebbero tranquillamente tali. Ma non ci vuole molto anche ad immaginare che levata di scudi ci sarebbe nella politica e nei mass media contro un provvedimento di questo genere…

Ecco perché bisogna prima di tutto riequilibrare e rovesciare la direzione di marcia della lotta di classe, che da oltre venti anni si muove in un senso solo, contro di noi.

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1 Commento


  • tony svoboda

    un solo rimedio a tutto questo: dittatura del proletariato

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