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Da Ikea alla Coop Adriatica. I tribunali tornano alla giustizia di classe

Due sentenze contro due lavoratrici hanno mostrato che la magistratura in Italia, invece che mettere al centro del suo operato i diritti della nostra Costituzione, ha scelto di dare priorità su tutto al mercato e al potere dell’impresa.
Alla Ikea di Milano il tribunale ha confermato il licenziamento della lavoratrice che aveva cambiato i turni per accudire i figli. Non doveva farlo, dice il giudice, avrebbe dovuto obbedire ad un’azienda che già si era mostrata sensibile nei suoi confronti. Per questo l’Ikea ha fatto bene a cacciare la lavoratrice.
Alla Coop Adriatica di Ancona é stata addirittura la Corte di Cassazione a confermare il licenziamento di una lavoratrice. Colpevole di aver ritagliato due bollini punti da due prodotti, mentre faceva la spesa di 300 euro nello stesso magazzino dove lavorava. La Corte di Cassazione ha spiegato che non conta tanto l’entità del furto, due bollini, ma il principio si fiducia per cui l’azienda ha fatto bene a licenziare una sua lavoratrice che quel principio ha infranto. Si comincia coi bollini e si finisce coi milioni. Anche la lavoratrice Ikea alla fine è risultata colpevole dello stesso reato, aver messo in crisi il rapporto gerarchico e di fiducia con l’azienda. Le imprese devono avere piena fiducia, nei propri dipendenti, altrimenti fanno bene a licenziarli. Un concetto che una volta era legato solo alle più elevate funzioni aziendali e a mancanze gravissime, e che oggi viene usato anche verso la massa dei dipendenti e anche per mancanze lievissime. Non mi fido più di te, sei fuori.
Ciò che colpisce di queste sentenze è che la stessa magistratura rifiuti il concetto della proporzionalità della pena. Di fronte a piccole mancanze come quelle di queste due lavoratrici, naturalmente se dimostrate, una volta sarebbe stata già pesante una multa. Ma la controriforma Fornero dell’articolo 18 e poi il Jobsact hanno cancellato questo principio fondamentale del diritto, e hanno reso possibile il licenziamento per qualsiasi mancanza, indipendentemente dalla sua entità. E la magistratura, salvo poche eccezioni, si è messa a cavallo di quest’onda reazionaria e ci ha aggiunto del suo.
Così oramai per ogni infrazione ai codici aziendali si può essere gettati in mezzo ad una strada, con la quasi certezza che il giudice confermerà il licenziamento perché il dipendente ha infranto il legame di fiducia con l’azienda.
Sarebbe come se per ogni reato, se commesso da poveri, la sola pena ammessa fosse l’ergastolo. Come ne I Miserabili di Victor Hugo.
Sì torna la giustizia di classe nella sua versione più brutale e sancisce la regressione al Medio Evo nei rapporti di lavoro. Per ora in quelli..

 

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