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Legittima difesa. Una norma che rende arbitraria la percezione del pericolo

Da socialista e da avvocato non mi piace per niente questa riformulazione della Legittima difesa, perorata dallo sceriffo di cartone brianzolo, che prevede l’introduzione della “presunzione” dello stato di pericolo nelle situazioni in cui viene messo in atto il comportamento reattivo difensivo, che si verificano nella casa del privato cittadino.

Mi sembra un modo per eliminare il concetto chiave della legittima difesa, quello della proporzionalita’ ragionevole tra offesa e difesa, anche nell’ipotesi della putativita’ del pericolo, che rischia di trasformare la casa del cittadino in un luogo “a legibus soluto ” in cui si potrebbe andare a diffondere un largo fenomeno di detenzione di armi da fuoco, il cui uso finirebbe per essere più “coperto” dalla nuova regolamentazione della autodifesa.

È una normativa che accarezza le paure della gente e rischia di modificare i costumi sociali e civili dei cittadini, fino a considerare la propria abitazione una sorta di porto franco generalizzato.

È un provvedimento che rischia di “americanizzare” ancor di più il nostro vivere civile, e di scaricare inevitabilmente le tensioni sociali e le paure collettive sui “diversi” e sugli “incontrollabili”.

Fa riflettere che chi si gloria di essere Sovranista e Costituzionalista , invece di lavorare a rafforzare lo Stato vada a rimettere nelle mani dei privati, in un campo delicatissimo, un fortissimo potere sostitutivo dello Stato ordinamento, molto meno controllabile di prima.

* avvocato, coordinatore di Risorgimento Socialista

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