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Un giorno dovremo spiegare cosa abbiamo fatto di fronte a questo

Il bambino che sotto il controllo dei poliziotti ha in braccio il suo bene più prezioso, i libri, è stato buttato in mezza ad una strada, insieme ad altre duecento persone, da Matteo Salvini.

Lo sgombero dei poveri dalla scuola occupata di Primavalle a Roma è stato voluto dal ministro degli interni, che se ne è pure vantato sui social.

Quel bambino mostra tutta la forza e la dignità degli oppressi e tutta l’infamia di miserabili oppressori come Matteo Salvini, che assieme a tutti i suoi sicuramente non si preoccuperebbe mai di salvare un libro.

Questa foto è già un giudizio: Matteo Salvini è un feroce nemico dei poveri ed in particolare dei loro figli e questa immagine lo definisce per sempre. Un giorno questa foto sarà storia, come altre immagini tremende di bambini colpiti dalla violenza del potere, dalla guerra, dal razzismo.

Però oggi il capo della Lega ha il consenso del quaranta per cento degli italiani, i leader dei principali sindacati e del padronato lo riveriscono, le opposizioni ufficiali ed i suoi soci di governo lo criticano, ma in modo da non fargli danni.

Ecco allora la domanda che un giorno verrà posta, quando Salvini, come tutti quelli come lui, sarà stato sfrattato con ignominia dal potere. Come è stato possibile che un tale mascalzone avesse tanto successo, e tu, voi cosa avete fatto per combatterlo?

A questa domanda bisogna rispondere ora, impegnando tutta l’anima e tutte le forze affinché il giudizio su Salvini espresso dal bambino coi libri, quel giudizio divenga disprezzo di massa. Salvini deve raccogliere con gli interessi tutto il male che ha seminato, solo se saremo implacabili con lui ed i suoi il suo consenso cadrà.

Sì, basta col politicamente corretto, Salvini è un nemico infame dell’umanità che non merita alcun rispetto. Pietà l’è morta.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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9 Commenti


  • Antonio FERRARO

    Sono pienamente d’accordo. Salvini è la somma della vecchia DC e dei Fascisti criminali.
    Io non so se riusciremo a sconfiggere la sua cultura di odio e di morte, ma come ho sempre fatto combatterò lui e quelli come lui per tutta la vita che mi resta

    Antonio Ferraro


  • Engy

    Assodato che questa immagine così come le altre riferite al momento dello sgombero provocano un dolorosissimo e angosciante pugno nello stomaco di tutti, personalmente rimango convintissima che occupare abusivamente un edificio pubblico (o anche privato…) sia un comportamento da condannare, oltre che un reato, non fosse altro a fronte del fatto che ci sono altrettanti poverissimi emarginati e svantaggiati, che vivono magari per strada e che però non si azzardano, per motivi diversi, a occupare.
    Allora, siccome non credo di essere addirittura una infame disumana ma magari sono solo un po’ tonta o poco informata, vorrei sinceramente e davvero capire cosa spinge Giorgio Cremaschi e molti altri a dare la loro approvazione incondizionata alle occupazioni abusive.


    • Redazione Contropiano

      Le occupazioni abitative, in questo paese, hanno una storia ultra-cinquantennale… La “colpa”, storicamente, è di una mancanza di soluzioni abitative pubbliche (in Italia siamo ormai sotto il 2% del totale, mentre in Francia e Germania si viaggia tra il 20 e il 30%)- Stiamo parlando di un bisogno primario – senza un tetto non si vive – che non può perciò essere inquadrato sotto il profilo della “legge”, perché in questo caso bisognerebbe definire la povertà come un colpa… Se vuoi ti rigiriamo il problema: data una quota rilevante di popolazione che non dispone di un reddito sufficiente per pagare l’affitto, e data l’assenza di un patrimonio immobiliare pubblico in grado di rispondere a questa domanda (in misura efficace, almeno), tu come proponi di risolvere il problema? Sbattendo tutti in mezzo alla strada?


  • Andrea

    Salve Engy, probabilmente scrivi da casa o da lavoro. Comunque da qualche luogo dove qualche certezza, minima, ce l’hai.
    La gente occupa per non dormire per strada. Ed occupa i palazzi vuoti, non caccia via nessun altro dalle proprie case.
    Tutti noi sappiamo dove andare a dormire o a mangiare, di giorno e di notte. E’ la stessa necessità che spinge chi non ce la fa ad accollarsi mutuo o affitto e che per tali motivi si ritrova in situazioni di emergenza abitativa.
    Quest’ultima costruita a tavolino da chi preferisce tenere sfitti 200.000 appartamenti solo a Roma.
    La razionalità vorrebbe che non ci fossero case vuote e gente senza casa.
    L’ideologia e le pratiche del capitalismo invece vanno contro tale banalità.
    Anche bruciare le “streghe” rientrava nel concetto di legalità di un’epoca neanche troppo lontana nel tempo.
    “Legalità” vuol dire rispetto delle leggi. Quelle leggi che sono diverse da stato a stato, da epoca ad epoca. Quelle leggi per le quali difficilmente a qualcuno di noi è stato chiesto di esprimersi. Quelle leggi, ingiuste, che spesso sono state modificate dall’avanzamento della partecipazione di massa e la costruzione di quei rapporti di forza contro chi genera situazioni insostenibili per un buon numero di persone. E non sto parlando di persone che, poverini, pagano il 50% di tasse da 100.000 euro in su, ma in quelli che pure se dovessero pagare il 10% su 1000 euro al mese sarebbero in grossa difficoltà a far quadrare i conti.
    La legalità non può essere il faro di nulla. Quando in tali circostanze che comanda vi si appella, è un’imposizione repressiva delle volontà di interessi speculativi. Non sono un fine costituzionalista, anzi, però pare ci sia scritto da qualche parte qualcosa tipo lavoro, casa, sanità per tutti/e. Se proprio servisse una copertura “legale” agli occupanti, ce l’hanno ed è stata vergata col sangue oltre 70 anni fa.


  • Engy

    cara redazione, mi poni una domanda difficile: cosa faccio, sbatto tutti in mezzo a una strada?
    Ti chiedo allora: e di quei tanti – molti di più – che stanno sempre in mezzo a una strada, ci interessiamo o ci interessiamo solo dei più “aggressivi” che appunto non esitano a occupare?
    Cioè, io non penso che agire illegalmente sia una buona idea, nè tantomeno una soluzione.
    Andrea: per continuare nel discorso avviato con la redazione, sicuro Andrea che SEMPRE gli occupanti NON caccino nessuno, non occupino case e appartamenti di privati?
    A me risulta che esista questo fenomeno , o no?
    Tu Andrea e tu Redazione, come reagireste se vi occupassero la vostra abitazione? No perchè mi sa che l’illegalità sia nobilitata solo quando riguarda gli altri …..
    P.S. qualche anno fa ho avuto modo di conoscere approfonditamente i problemi dei proprietari di immobili e ho scoperto che se lasciano vuoto un immobile non è perchè sono brutti e cattivi e egoisti, ma perchè hanno avuto rogne tali (mancati pagamenti, danni più o meno ingenti…) da far loro decidere di non affittare più, anche a costo di mandare a puttane un appartamento.


    • Redazione Contropiano

      Se lei scorre l’elenco degli edifici occupati dai senza casa, vedrà che si tratta di edifici “non abitativi” e lasciati vuoti: ex uffici dell’Inps, scuole chiuse per mancanza di alunni, fabbriche chiuse etc. Gli occupanti non tolgono casa a nessuno. I proprietari di case non corrono alcun rischio, non l’hanno mai corso come vorrebbero far credere i propagandisti della guerra contro i poveri. Nel caso di sfratto abbiamo sempre detto: si esce solo quando c’è una alternativa, trovarla non spetta ai proprietari degli appartamenti ma alle istituzioni competenti alle quali per decenni i lavoratori dipendenti hanno versato ogni mese la Gescal. Sono miliardi di euro destinati a costruire le case popolari.


  • Engy

    però insisto e chiedo a voi che siete più informati di me SE il dato delle case private occupate NON esiste e se quindi CONFERMATE che è solo propaganda.
    Io credo che nella maggior parte dei casi succeda quel che avete detto parlando di edifici pubblici dismessi, ma c’è anche un numero, di quali dimensioni non so, di case popolari di anziani ad esempio, che si ritrovano l’appartamento occupato al ritorno dalla casa di cura o protetta …
    In questi casi da che parte state?
    Poi, che la politica DEBBA farsi carico del problema della casa è un conto ed è un argomento serio, approvare le occupazioni, comunque sia, NON è mai una soluzione.


    • Redazione Contropiano

      Le occupazioni delle case non nascono per gioco ma per necessità. Ci sono solo alcuni casi, facilmente individuabili e perseguibili, in cui qualcuno fa mercato di case popolari. Sono quelli che vengono messi in evidenza proprio per omettere o depotenziare i casi di necessità ai quali le istituzioni negano soluzioni da anni. Se l’Italia è il paese europeo che spende meno di tutti per l’edilizia sociale e popolare, è evidente che l’emergenza abitativa e la “regolare” domanda di abitazioni non troverà mai la risposta adeguata e necessaria.


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