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Turchia.. Formato il nuovo governo. E’ quasi uguale a quello precedente

Erdoğan forma il nuovo esecutivo mixando novità e conferme fra i politici del suo partito. Le prime riguardano nuovi ingressi nella compagine di governo (Bayraktar all’Ambiente, Yilmaz allo Sviluppo, Kilic allo Sport). Le seconde sono per il gruppo di ministri che l’hanno accompagnato in quel cammino trionfale che alle ultime consultazioni ha fatto incamerare al Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Akp) la metà dei voti dell’elettorato turco. Quattro vecchie conoscenze del premier Ali Babacan, Bülent Arınç Beşir Atalay e Bekir Bozdağ si prendono rispettivamente vicepremierato e i dicasteri di Telecomunicazioni, Interni, Rapporti fra Affari religiosi e Parlamento. Diventano gli uomini chiave del governo accanto ai potenti ministri Ahmet Davutoğlu agli Affari Esteri, Mehmet Simsek alle Finanze, Zafer Çağlayan all’Economia, Taner Yıldız alle Risorse Energetiche, Mehdi Eter all’Agricoltura. Seguono alla Difesa Vecdi Gönül, all’Educazione Nimet Çubukçu, State Minister Nafiz Özak, ai Lavori Pubblici Mustafa Demir. Anche altri ministri conservano i loro posti sono: Binali Yıldırım (Trasporti), Ertuğrul Günay (Cultura e Turismo), Sadullah Ergin (Giustizia), Nihat Ergün (Scienza e Industria), Recep Akdağ (Salute). Egemen Bağış rimane ai Rapporti con l’Unione Europea nonostante quel sentire poco conciliante che parecchi inquilini del Parlamento di Bruxelles mostrano verso la politica anatolica. Unica donna Fatma Sahin alle Pari Opportunità. Non certo un segnale di apertura a quella parte dell’universo femminile (islamico) che tanto crede nel disegno erdoganiano.

 

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