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Usa, sul debito si stringono i tempi

Le negoziazioni sul debito a stelle e strisce ripartono dopo la brusca rottura di ieri alla ricerca di un accordo in extremis per evitare il default e rassicurare i mercati. La Casa Bianca avverte: basta «giochi politici irresponsabili», il Congresso deve smetterla di «giocare con il fuoco». I leader del Congresso puntano a un accordo nelle prossime 24 ore, prima dell’apertura delle Borse asiatiche. E convocati alla Casa Bianca per trattare con il presidente Barack Obama si impegnano – afferma il numero uno della minoranza in Senato, Mitch McConnell – a lavorare a un piano che eviti il default e riduca le spese: allo studio ci sarebbe una misura con tagli da 3.000-4.000 miliardi di dollari in un processo a due fasi e un voto la settimana prossima. Il timore è che in mancanza di un accordo prima dell’apertura dei mercati lunedì, le borse comincino a preoccuparsi per il peggio alimentando una spirale negativa. I leader del Congresso si sono confrontati per un’ora con Obama. «Cerchiamo un piano bipartisan per tagliare le spese» evidenzia lo speaker della Camera, John Boehner. Obama ha ribadito di puntare a una soluzione di lungo termine sul debito per tutelare l’economia americana: una soluzione a breve potrebbe tradursi in un downgrade, afferma la Casa Bianca. Le negoziazioni andranno avanti per l’intera giornata. Nessun altro incontro ufficiale è in programma nel fine settimana ma potrebbe essercene – secondo indiscrezioni – almeno un altro. Obama ha convocato i leader del Congresso dopo che Boehner ha abbandonato il tavolo . «Non abbiamo trovato una connessione. Non a causa delle nostre personalità ma a causa delle differenti visioni del paese» scrive Boehner ai repubblicani illustrando la propria decisione. Obama e Boehner – secondo indiscrezioni – stavano trattando un piano con tagli da 2.700 miliardi di dollari ed entrate per 800 milioni di dollari. Il tempo a disposizione è ristretto con la scadenza del 2 agosto che si avvicina. Come precauzione estrema, comunque Obama ha avviato contatti con il segretario al Tesoro, Timothy Geithner, per valutare l’impatto di un eventuale default. La Fed non può prestare soldi al Tesoro, può acquistare titoli di Stato solo sul mercato aperto. E, a conferma ulteriore, il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha osservato che la Fed non ha strumenti per controbilanciare l’impatto del default sull’economia.

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