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Quando la Libia non era una preda, Blair “suggeriva” a Saif Gheddafi

Tony Blair aiutò il figlio di Muammar Gheddafi Saif al Islam nella sua tesi di dottorato suggerendogli spunti al testo. La lettera, intestata e firmata a mano dall’ex premier britannico, è datata 5 marzo 2007. Saif concluse il dottorato alla prestigiosa London School of Economics nel 2008. Il documento fa parte di un vasto archivio di materiale sensibile ritrovato a Tripoli negli uffici abbandonati del regime e delle sedi diplomatiche britanniche. La lettera, stampata su carta intestata di Downing Street, si apre con i «cari saluti» all’ingegnere Saif al Islam e si conclude con i ringraziamenti per aver mostrato al premier «l’interessante tesi di dottorato». Blair offre all’erede di Gheddafi una serie di esempi da prendere in considerazione e che potrebbero «aiutare» gli studi in cui è impegnato Saif al Islam. Ovvero la riforma delle istituzioni di governance globale. Lo staff dell’ex primo ministro, ad ogni modo, ha smentito che Blair abbia letto la tesi «sia in toto o in versione ridotta». «Saif Gheddafi – ha detto il portavoce all’Independent on Sunday – scrisse a Downing Street ma non inviò la sua tesi. I funzionari prepararono allora una risposta che il premier firmò: fu il modo corretto di gestire la corrispondenza». Detto questo, non è la prima volta che personaggi di spicco della politica britannica vengono accusati di aver aiutato il figlio del colonnello nelle sue fatiche di studente. L’attuale ambasciatore della Gran Bretagna a Washington – Sir Nigel Sheinwald, un ex collaboratore di Tony Blair – avrebbe infatti fornito «attiva assistenza» al figlio di Muammar Gheddafi per il lavoro di 429 pagine, finito da tempo al centro di controversie nel Regno Unito. A rivelarlo fu il Daily Mail nell’aprile scorso.

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