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Sarkozy, il berlusconiano di Francia

Per assicurare un folto parterre al presidente francese Nicolas Sarkozy, il suo entourage avrebbe obbligato alcuni dei poliziotti della Polizia giudiziaria dei minori (Pjj) ad assistere al suo discorso durante la visita al carcere minorile di Combs-la-Ville, alle porte di Parigi, lo scorso 13 settembre. Circa 400 poliziotti, ufficialmente mobilitati per la sicurezza del presidente, secondo i sindacati del Pjj sarebbero stati chiamati all’ultimo momento solo per fare ‘audiencè, in quanto il carcere è ancora vuoto e accoglierà i primi prigionieri solo in ottobre. «Il personale della Pjj è stato obbligato a recitare la parte di figurante», hanno detto i sindacati al settimanale Le Nouvel Observateur, per i quali chi ha chiesto di potere non andare e restare al lavoro si è visto rispondere con frasi quali «atto di disobbedienza» o ancora con minacce di possibili «conseguenze» sulla carriera lavorativa. La vicenda rimanda a diversi precedenti, in particolare relativi all’ossessione per la statura del presidente e ai ‘perturbatorì che generalmente vengono cacciati dalle prime file. Come accadde durante un discorso di Sarkozy per il 66/o anniversario della vittoria degli alleati, l’8 maggio scorso, in Bretagna, quando un uomo venne bruscamente zittito e espulso dal servizio di sicurezza del presidente perchè aveva qualificato come «un insulto» la politica di Sarkozy. Riguardo al casting per la statura, secondo notizie di stampa, l’Eliseo avrebbe fatto selezionare gli operai che potevano comparire accanto al presidente durante la sua visita alla Turbomeca, una fabbrica nel sud-ovest del Paese, in base al criterio dell’altezza: misurare non più di 1 metro e 70.

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