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Usa in bilico tra ottimismo e crisi

 

Il pil americano nel secondo trimestre è cresciuto dell’1,3%. Lo comunica il Dipartimento del Commercio rivedendo al rialzo la stima precedente dell’1%.

La revisione al rialzo del pil, in base alla terza e definitiva lettura del Dipartimento del Commercio, è superiore alle attese degli analisti. A spingere il pil le spese per i servizi e le esportazioni. Le spese dei consumatori sono aumentate dello 0,7%, ovvero più dello 0,4% precedentemente stimato. L’inflazione core è salita del 2,3%, il livello più alto degli ultimi 3 anni.

La notizia ha dato ottimismo a Wall Street, con il Dow Jones in risalita e il Nasdaq di fatto fermo.

Anche il fatto che le richieste di sussidio alla disoccupazione siano calate la scorsa settimana di 37.000 unità a 391.000 viene considerato un buon auspicio (negli Usa perdere lavoro e trovarne un atro è considerato “normale”, anche se ovviamente le possibilità di “rimnere a piedi” sono elevatissime col crescere dell’età).

Secondo alcune stime – terz notizia positiva – l’economia americana potrebbe aver creato, nei 12 mesi che si sono conclusi nel marzo 2011, 1,51 milioni di posti di lavoro, ovvero 192.000 posti di lavoro in più rispetto agli 1,32 milioni di posti stimati. Non abbastnza per tene dietro, però, alla crescita della popolzione in età da lavoro.

Ma ci sono anche notizie che dànno la misura del declino attuale.

Il governatore di New York, Andrew Cuomo, taglia 3.500 posti di lavoro. I licenziamenti riguarderanno i dipendenti pubblici di 44 agenzie statali aderenti alla Public Employees Federation, il secondo maggiore sindacato dello stato. E puntano a risanare il bilancio. Il presidente della Public Employees Federation, Ken Brynien, ha cercato di convincere Cuomo a fermare i licenziamenti e a riprendere le trattative.

Ma, soprattutto, gli amministratori delegati americani sono pessimisti: l’indice sulle prospettive economiche misurato da Business Roundtable per il terzo trimestre è calato a 77,6 da 109,9. Si tratta del livello più basso dagli ultimi tre mesi del 2009. Il dato «riflette la crescente incertezza fra gli amministratori delegati sul clima economico», afferma Jim McNerney, amministratore delegato di Boeing e presidente di Business Roundtable.

Non può sfuggire a nessuno che gli amministratori delegati siano anche il gruppo di persone più informato che esista sull’andamento della crsi…

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