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Cile. Ripartono gli studenti

Almeno 100.000 studenti sono sfilati oggi per le strade di Santiago del Cile per chiedere una profonda riforma della pubblica istruzione. Si è trattato della 36/a marcia da quando cinque mesi fa ha dato il via alle proteste un movimento di cui fanno parte universitari, i liceali ed i loro insegnanti.

Come già in altre occasioni, gruppi di giovani incappucciati hanno ingaggiato alcuni violenti scontri con le forze dell’ordine che sono ricorse ai lacrimogeni e agli idranti, con un bilancio di 17 fermi e alcuni agenti feriti. L’ennesima marcia è stata organizzata poco prima dell’inizio di contatti tra nove leader del movimento, studenti e docenti, ed il ministro dell’istruzione Felipe Burnes e due sottosegretari per trovare un’intesa per risolvere il conflitto.

L’intesa, però, rilevano alcuni media, non si preannuncia facile. Nell’ambito della legge sull’istruzione, decretata nel 1981 durante la dittatura di Augusto Pinochet, oltre ad alcuni imprenditori, politici di tutti i partiti sono membri delle società private che gestiscono università e licei, per accedere ai quali gli studenti che non sono ricchi, la grande maggioranza, devono ricorrere a speciali mutui concessi dalle banche.

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