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Territori Palestinesi. Moschea bruciata, “è terrorismo ebraico”

Il «terrorismo ebraico» va fermato prima che inneschi una nuova intifada palestinese, nei Territori ed in Israele: lo afferma il quotidiano Yediot Ahronot in un allarmato commento all’incendio doloso avvenuto ieri nella moschea di Tuba-Zangaria (Galilea), probabilmente su iniziativa di estremisti di destra. In una ‘lettera apertà a Yoram Cohen, il capo dello Shin Bet (servizio di sicurezza interno), un analista del giornale sostiene che la lotta alla eversione ebraica deve assumere un carattere prioritario, visto che il terrorismo palestinese è sotto controllo, grazie anche alla cooperazione dei servizi di sicurezza dell’Anp. I gruppi eversivi ebraici nei Territori, secondo l’analista, hanno sviluppato capacità operative analoghe a quelle di una rete clandestina vera e propria. Di conseguenza, sostiene il giornale, occorre attivare tutte la capacità dello Shin Bet e mobilitare anche il sistema giudiziario israeliano, che finora si è mostrato troppo «conciliante» verso quei militanti.

Nuovi incidenti si sono verificati intanto nel villaggio arabo di Tuba-Zangaria (Galilea) dove ieri una moschea è stata bruciata da ignoti, probabilmente militanti della estrema destra ebraica. Nella notte gruppi di dimostranti locali hanno appiccato il fuoco a diversi edifici pubblici e hanno bloccato gli accessi del villaggio con barricate. Secondo la radio militare, i dimostranti hanno esploso colpi di armi da fuoco contro la polizia, che solo in mattinata è riuscita a riportare l’ordine. In seguito all’incendio della moschea – che è stato severamente condannato dalle massime autorità politiche e religiose di Israele – la polizia ha elevato lo stato di allerta. In particolare è stata rafforzata la protezione delle moschee, nel timore che estremisti di destra siano determinati a compiere altre provocazioni, in Israele o nei Territori.

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