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Israele rilancia le colonie perché l’Unesco ha ammesso la Palestina

All’indomani del via libera dell’Unesco all’Anp quale Stato membro, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ordinato di abbreviare i tempi per la costruzione di 2 mila alloggi a Gerusalemme Est e in Cisgiordania e la sospensione provvisoria del trasferimento dei fondi dovuti all’Anp. Lo hanno reso noto fonti ufficiali con un comunicato.

Il portavoce dell’Autorità Nazionale, Nabil Abu Rdeineh, ha dichiarato che «accelerare la costruzione nelle colonie equivale ad accelerare la distruzione del processo di pace». Il congelamento dei fondi palestinesi, ha aggiunto poi Rdeineh, è un furto del denaro del popolo palestinese». Il portavoce dell’Anp chiede all’Amministrazione Obama e al Quartetto per il Medio Oriente (Stati Uniti, Russia, Ue ed Onu) «di fare pressioni su Israele per bloccare questa decisione, che avrebbe conseguenze negative per l’intera regione».
Secondo fonti governative israeliane 1.650 alloggi verranno costruiti a Gerusalemme Est – in blocchi che «in tutti i piani di pace riconosciuti internazionalmente rimarrebbero sotto sovranità israeliana» – e il rimanente negli insediamenti cisgiordani di Maale Adunim e di Efrat.

Dopo essere riuscita ieri ad essere ammessa quale Stato membro all’Unesco, l’Anp sta intanto «considerando di aderire a 16 delle 20 agenzie Onu con sede a Ginevra». Lo ha annunciato il numero due della missione palestinese all’Onu nella città elvetica, Imad Zuhairi. «Siamo in una fase preparatoria, ogni organizzazione ha le proprie regole di adesione», ha spiegato il d

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